Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


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     Con l’occupazione della Grecia da parte delle forze dell’Asse, avvenuta nel 1941, la corazzata fa appena in tempo a rifugiarsi nel porto, controllato dagli inglesi, di Alessandria d’Egitto, divenendo così la nave ammiraglia della forza navale in esilio, prendendo parte, fino al 1944, a diverse missioni di scorta a convogli alleati nel Mediterraneo, nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano, a Bombai (1942), sempre con vessillo greco, anche se sotto il coordinamento del comando navale inglese, torna poi a Porto Said, quindi il 17 ottobre 1944, al comando di Theodoro Cunduriotis, il figlio dell’ammiraglio, riporta in patria il governo greco che era in esilio. Non essendo più in grado, per l’avanzata tecnologia, di misurarsi con unità avversarie, le é stato assegnato un ruolo sussidiario.

     Altra giornata storica è stata quando, nel 1948, ha preso parte ai festeggiamenti che, in base al trattato di pace, le isole del Dodecaneso, che l’Italia aveva avuto, in base al trattato di Losanna, dall’Impero Ottomano, in seguito alla guerra di Libia (1911-1912), tornavano dopo vari secoli sotto la dominazione greca.
     Dal 1945 al 1951 quest’unità navale è a Keratsini, fungendo da sede del comando delle operazioni della flotta. Nel 1956 è andata ad ancorare a Poros. Fino al 1983 è stata usata anche per l’addestramento delle reclute, quindi nel 1984 è stata trasformata in nave museo. Ha rischiato la demolizione. Infatti è passata in disarmo, all’età di 67 anni (quindi verso il 1977) presso l’isola di Poros ma, fortunatamente, nel 1983 la marina ellenica ha optato per avviare una serie opportuna di lavori di manutenzione e persino di ripristino, onde riportare l’unità alle condizioni iniziali. Dall’ottobre 1985 è ormeggiata vicino al Pireo, al Paliò Fàliro (Vecchio Fàliro), nei pressi di Trocadero, ed essendo adibita a museo si può visitare.