Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


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     Il 1° gennaio 1913, allo scoccar del nuovo anno, per gli ortodossi, una nave da guerra turca, dipinta con i colori di una nave da guerra dell'impero russo, esce, inosservata anche per la forte tempesta con neve, diretta verso il centro dell'Egeo ed il giorno dopo va a bombardare Siro; la pubblicazione della notizia suscita grande agitazione nel governo greco ed in Cunduriotis.
     Il 5 gennaio la flotta turca esce allo scoperto, tanto che la corazzata “Barbarossa”, recante il nome del famoso corsaro che terrorizzò i cristiani nel XVI secolo, stuzzica le cacciatorpediniere greche “Léon” e “Aspis” intente a compiere delle evoluzioni davanti allo stretto. Cunduriotis alle 9,45 dà il segnale della partenza, da Mudro, verso il nemico.
     Poco dopo le due flotte avversarie si fronteggiano già a vista. Alle 11,34 i turchi iniziano ad aprire il fuoco, da 8400 metri di distanza, cui i greci rispondono. Alle 11,45 la corazzata turca “Mesudié” viene avvolta dalle fiamme, colpita da una bomba dal cacciatorpediniere “Psarà”; presto anche la “Barbarossa” viene avvolta dalle fiamme, colpita da 15 bombe dell'Avérof.
     Un colpo ha infatti centrato la torre della “Barbarossa”, uccidendo 33 dei 35 uomini dell'equipaggio lì addetti. La flotta turca è costretta così a ritirarsi al riparo oltre lo stretto. Cunduriotis, non essendo del tutto soddisfatto dell'esito, vorrebbe inseguirla ma le vecchie corazzate greche non sono abbastanza veloci, per cui alle 14,34 la flotta ellenica si mette al sicuro, intanto ormai l'Egeo è diventato un mare greco! (136)

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(136) Ibid., pp. 48-51; S. DUSMANI, To imerologhio tu kivernitu tu Gh. Avérov katà tus polémus 1912-1913, Atene, 1940; (Σ. ΔΟΥΣΜΑΝΗ, Το ημερολόγιο του κυβερνήτου του Γ. Αβέρωφ κατά τους πολέμους 1912 1913, Αθήνα, 1940); D. FOKAS, O stolos tu Egeo 1912-1913, Erga ke Iméri, Atene, 1940 (Δ. ΦΩΚΑΣ, Ο στόλος του Αιγαίου 1912-1913 , Εργά και ημέρες, Αθήνα , 1940)