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Esordisce dando l'impronta ufficiale al suo discorso, per l'onore conferitogli da Sua Eccellenza il Ministro della Marina, trattenuto a Roma da gravi ragioni di Stato, che gli hanno impedito d'intervenire alla cerimonia: porge quindi, a suo nome, alla nazione amica ed alla nave, l'augurio di glorioso avvenire.
Oggidì le facili e celeri comunicazioni marittime, eliminata ogni barriera, consentono alle varie nazioni di guadagnare dei mercati mondiali, per cui ogni nuova nave da guerra che tuteli gli interessi dei traffici della propria nazione è segno di vitalità. Navi di commercio e navi da guerra vanno infatti di pari passo: accrescendo la capienza delle prime e la potenza delle seconde, ci rendiamo conto che la via del mare è la via maestra del movimento mondiale, la quale però deve esser vigilata e protetta. “Tale è il compito principale delle navi da guerra: compito alto di pace di civiltà e di progresso”. (96) Gazzetta Livornese, 12-13 marzo 1910, p.1, col. 5. |