Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


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     Luigi “junior” (Genova 1862 - Milano 1933), figlio di Luigi, vissuto a Livorno dal 1866 al 1920, ha costituito la S.M.I. (Soc. Metallurgica Italiana) e dal 1902 ne è stato consigliere delegato; nel 1910 ha aperto lo stabilimento di Campo Tizzoro e nel 1915 quelli di Fornaci di Barga e di Pont S. Martin; presidente del Patronato provinciale Orfani di Guerra, ha fondato la colonia montana di Limestre (nei locali della S.M.I.), a Livorno la Casa del Mutilato con laboratorio di ortopedia; facendo parte del Consiglio della Scuola Arti e Mestieri, l'ha trasformata in Istituto Tecnico Industriale; presidente della Camera di Commercio; nel 1905 ha costituito la S.E.L.T. (Soc. Elettrica Ligure Toscana), divenuta poi Valdarno, quindi incorporata dall'Enel; cavaliere del Lavoro.
     Maria (n. 1867?) aveva sposato Giuseppe Kaiser, un benestante livornese di origine tedesca.
     

Le virtù della terza generazione

     Paolo (n. 1894), figlio di Giuseppe, di Luigi, ha costituito, per volontà del padre, la Motofides, incorporandovi il Silurificio di Fiume.
     Margherita Kaiser Parodi (1897-1918), figlia di Maria Orlando: in vista della prima guerra mondiale avevano ottenuto l'italianizzazione del cognome, associando a quello paterno Kaiser, quello della nonna materna, Parodi, forse anche per questioni ereditarie, poiché sua madre era l'ultimogenita della linea di Luigi; nata il 16 maggio 1897 era partita con la madre e con la sorella Olga per il fronte, come crocerossine. Margherita, per aver prestato indomita, presso l'invitta III Armata, la sua opera umanitaria, anche sotto i bombardamenti, in prima linea, si era guadagnata la medaglia di bronzo al valor militare ma, appena finita la guerra, mentre era ancora intenta a curare i convalescenti, “da fiero morbo combattuta e vinta”, per lo scoppio di un'epidemia, moriva il 1° dicembre 1918 a Trieste, alla tenera età di solo 21 anni: è l'unica donna che abbia avuto l'attenzione di esser inumata al sacrario di Redipuglia, ricordata con il seguente distico “A noi, tra bende, fosti di carità l'ancella, / Morte fra noi ti colse, resta fra noi Sorella”, ed a Livorno, dove verranno poi trasferite le sue spoglie, dal 1930 le è dedicata una via.