Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


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     Nel 1854 Luigi si alleava con Rubattino, che poco dopo avrebbe affidato agli Orlando la riparazione delle proprie navi a vapore. Infatti nel 1852 Rubattino aveva costituito la Compagnia Transatlantica (25) con bastimenti diretti nell'America Settentrionale. Giuseppe era riuscito a fondere i cilindri a vapore e poiché il “Colombo” di Rubattino si era guastato la riparazione non doveva più esser effettuata a Marsiglia, ma poteva avvenire a Porta Pila, dagli Orlando, e Giuseppe stesso, riparatala, ne provava la macchina da Genova a Livorno.
     Il fratello Paolo inventava e costruiva macchine utensili: all'Esposizione di Genova veniva ammirata la sua bullonatrice anche da Vittorio Emanuele e da Cavour, arrivati per inaugurare la strada ferrata ligure subalpina. (26)
     Paleocapa, Ministro dei lavori pubblici, affidava loro l'escavazione dei porti del Regno. Intanto i fratelli Orlando avevano costituito una società di navigazione tra scali mediterranei.
     Arrivato a Genova Garibaldi, gli affidavano il “Salvatore”, primo piroscafo ad elica con bandiera italiana, con cui voleva liberare Settembrini, Agretti e Spaventa, relegati nell'isola di Santo Stefano dal regime borbonico, ma Paleocapa voleva che gli venisse tolto il comando della nave, Luigi faceva finta di non sentire, il Ministro faceva fare pressioni, allora Orlando gli chiedeva un ordine scritto, che non è mai arrivato, per cui Garibaldi era rimasto al comando, ma l'occasione per quest'impresa temeraria intanto era tramontata.

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(25) Carlo PIOLA CASELLI, Il Conte Antonio Piola e le origini del sistema economico moderno, Reale Mutua, Torino, 1976 e Riv. di Storia, Arte e Archeol. per le Prov. di Alessandria e Asti.

(26) Giulio GIACCHERO, Genova e Liguria nell'età contemporanea. Un secolo e mezzo di vita economica 1815 1969, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Genova, 1970, p. 267.