Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


Pagina 6 di 72       

%


     “Come alcuna segreta fonte, Avérof, zampilli di nuovo, / E nel tempo asciutto questa nostra terra / i doni del tuo amore pietosamente fai fiorire / Con proprio applauso, in silenzio. // Doni, che divina pianta, la virtù, innaffiano. / O benedetto suo frutto, / Le lodi che nella nostra terra un giorno orneranno, è il solo tuo scopo. / … / Ci riportan gli Dei una nuova olimpiade / Con l'antica gioia, / E ornò con virtù lo stadio alla Grecia / Chiarore bianco altra volta. // Avérof! La grande tua gioia anche dopo la nostra, / Sarà ancora più aurea, / Poiché hai consolidato e hai relazione con la divina nostra solennità, / Il primo vincitore Tu!”. (4)
     Per l 'occasione, nel 1896 gli è stata dedicata anche la Avérof Marche per pianoforte, del musicista Joseph Kaissaris, direttore della musica della Corte Reale Greca. (5)
     Ritroviamo la raffigurazione del suo monumento anche nella copertina di un raro Ricordo dei Giochi Olimpici del 1896, immagini artistiche di antichi e nuovi monumenti di Atene: questa composizione è dell'artista Sotiri Christidi. Invece, il grande monumento che è nello spazio antistante allo stadio è dello scultore Giorgio Bruto. (6)

La Storia dell'ordinazione della corazzata

     La storia dell'acquisto della corazzata “Giorgio Avérof” costituisce una vera e propria “peripezia” nella cronache della marina da guerra greca, per le economiche, militari e politiche vicende, da superare, nonché per le dispute sull'opportunità dell'acquisizione. (7)

* * *

(4) Stabilimenti “Acropoli” , Ακρόπολη, V. GAVRILIDU (Β. ΓΑΒΡΙΛΙΔΟΥ), Album, La Grecia nei Giochi Olimpici del 1896, panelleniche illustrazioni, Atene ( Αθήνα ), Estias ( Εστίας ), 1896, ristampa nel 1996, v. I, a p. 135. Arghiris Eftaliotis (Αργύρης Εφταλιώτης) ossia Kleantis MICHAILIDHIS (Κλεάνθης ΜΙΧΑΗΛΙΔΗΣ) detto Arghiris (Αργύρης ), scrittore greco (Mitilene 1849, Antibes 1923), novelliere di gran talento, della prima generazione dei “demotici” ( δημοτική ) o “volgaristi”. La sua opera principale ispirata alle isole greche è Storie isolane (1894). Nella stessa pagina, Kostantino Manos (Κωσταντίνος Μάνος ) scriveva “Avérof ci ha dato lo stadio, chi ci darà l'ippodromo?” nel paragrafo Dopo i giochi, Ibid, pp. 135-136. Sulla storia dello stadio, in cui è nuovamente menzionato Avérof, R. RITSARDON (dir. della Scuola Americana di Atene), La Ricostruzione dello Stadio Panatenaicο (Παναθηναικού), Ibid., pp. 137-138.

(5) A Monsieur George Avérof (Γιώργος Αβέρωφ), Souvenir du Stade Panathénaique 1896, Avérof Marche pour piano, par Josef Kaissairis Chef de la musique de la Cour Royale Hellenique, op. 108, Z. Veloudios (Βελούδιos), Athènes.

(6) Aristéa PAPANIKOLAU-KRISTENSEN (Αρισταία ΠΑΠΑΝΙΚΟΛΑΟΥ -KΡΙΣΤΕΝΣΕΝ, Il Panatenaico Stadio (Το Παναθηναικό Στάδιο). La sua storia nei secoli, Soc. Storica ed Etnologica della Grecia, Atene, 2003.

(7) Eleni GARDIKA-KATSIADAKI (Ελένη ΓΚΑΡΔΙΚΑ-ΚΑΤΣΙΑΔΑΚΗ) ,Ghiorgos CHARONITIS (Γιώργος ΧΑΡΩΝΙΤΗΣ), La Corazzata Gheorgios Avérof (Γιώργος Αβέρωφ) nelle guerre balcaniche 1912-1913, Atene, Αθήνα, 2002, Fondazione Nazionale di Ricerche e Studi “Eleftherios K. Venizelos” (Ελευθέριος Κ. Βενιζέλος); Archivio Storico e Letterario Ellenico; Museo Benaki (Μουσείο Μπενάκη), p.15.