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“Come alcuna segreta fonte, Avérof, zampilli di nuovo, / E nel tempo asciutto questa nostra terra / i doni del tuo amore pietosamente fai fiorire / Con proprio applauso, in silenzio. // Doni, che divina pianta, la virtù, innaffiano. / O benedetto suo frutto, / Le lodi che nella nostra terra un giorno orneranno, è il solo tuo scopo. / … / Ci riportan gli Dei una nuova olimpiade / Con l'antica gioia, / E ornò con virtù lo stadio alla Grecia / Chiarore bianco altra volta. // Avérof! La grande tua gioia anche dopo la nostra, / Sarà ancora più aurea, / Poiché hai consolidato e hai relazione con la divina nostra solennità, / Il primo vincitore Tu!”. (4)
La storia dell'acquisto della corazzata “Giorgio Avérof” costituisce una vera e propria “peripezia” nella cronache della marina da guerra greca, per le economiche, militari e politiche vicende, da superare, nonché per le dispute sull'opportunità dell'acquisizione. (7)
(4)
Stabilimenti
“Acropoli” , Ακρόπολη,
V. GAVRILIDU (Β. ΓΑΒΡΙΛΙΔΟΥ),
Album, La Grecia nei Giochi Olimpici del 1896,
panelleniche illustrazioni, Atene ( Αθήνα
), Estias ( Εστίας
), 1896, ristampa nel 1996, v. I, a p. 135. Arghiris Eftaliotis
(Αργύρης
Εφταλιώτης)
ossia Kleantis MICHAILIDHIS (Κλεάνθης
ΜΙΧΑΗΛΙΔΗΣ)
detto Arghiris (Αργύρης
), scrittore greco (Mitilene 1849, Antibes 1923), novelliere di gran
talento, della prima generazione dei “demotici” (
δημοτική
) o “volgaristi”. La sua opera principale ispirata alle
isole greche è Storie isolane (1894). Nella stessa
pagina, Kostantino Manos (Κωσταντίνος
Μάνος ) scriveva
“Avérof ci ha dato lo stadio, chi ci darà
l'ippodromo?” nel paragrafo Dopo i giochi, Ibid, pp.
135-136. Sulla storia dello stadio, in cui è
nuovamente menzionato Avérof, R. RITSARDON (dir. della Scuola
Americana di Atene), La Ricostruzione dello Stadio Panatenaicο
(Παναθηναικού),
Ibid., pp. 137-138.
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