Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il Papa ha un bel perdonare, sul finire dell’anno, i facinorosi che il 22 dicembre si sono raccolti in piazza a Corneto, gridando per il prezzo dei viveri, tumulti repressi due giorni dopo da una colonna pontificia messasi in marcia da Civitavecchia. Ma nella notte del 27 dicembre le pattuglie e le guardie civiche scorgono molte persone con indosso le coccarde tricolori che, pistola in pugno, sghignazzano agli ordini di dimetterle. Il dì seguente il popolo accorre a palazzo Corsini, residenza dell’ambasciatore francese, inseguito dai dragoni pontifici, ed anche questa volta ci scappa il morto, il generale Duphot. Si fa riapparire il fantasma di basseville, i cui assassini sono ancora impuniti.

     E’ rimasta famosa l’Omelia di Natale del card. Chiaramonti vescovo d’Imola, sia in virtù dei contenuti che per il fatto che questo porporato presto succederà a Pio VI. Il questa pastorale affronta il tema della libertà. Dal punto di vista filosofico, teologico e quindi, di riflesso, anche politico, anci entra proprio nel merito della forma di governo democratico “adottata fra di noi” che non ripugna al Vangelo, tra sacro e profano addita le virtù civiche dei grandi romani dell’antichità. Arriva persino a dire, nerso la fine, “Sì, miei cari fratelli, siate buoni cristiani, e sarete ottimi democratici”. (467)

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(467) Omelia del cittadino Cardinal CHIARAMONTI Vescovo d’Imola (ora Sommo Pontefice Pio VII) diretta al Popolo della sua Diocesi nella Repubblica Cisalpina nel giorno del Santissimo Natale l’Anno MDCCXVII, Imola, nella stamperia della Nazione l’Anno VI della libertà. Ristampata in Como da Carl’Antonio Ostinelli l’Anno VII. Copia dattiloscritta, Roma@ Biblioteca del Senato, n. 245284.