Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 30 al fratello Paolo Giuseppe ad Alessandria conteggia che il lettore Craviotti faccia sempre nuove richieste, ma non pensi mai a saldare quanto deve all’Ordine, gli invia la patente di predicatore, ma già deve 10,50 paoli, oltre a 7,10 per la sua assenza dal collegio, 0,30 per questa, oltre a ciò che spetta al procuratore generale; conclude facendo riferimento all’altro fratello, “Godiamo del collocamento del P. Vittorio, ma temiamo l’esito della commendatizia della Comunità in ordine ai Conventini, per i quali si vorrebbe ch’egli fosse a Torino, ciò che a nro credere è affatto inutile”.

     A Canepari a Parma, “Bramando S.A.R. che egli sia delegato all’Istrumento di Croara, d’uopo è prestarsi senza replicare”.

     A Facchini ai Servi, circa le premure del card. Mattei verso il laico frà Luigi Gallini, che vorrebbe passare allo stato clericale, il dispositivo del noviziato spetta alla s. congregazione la cui grazia non troverà in noi ostacolo. “Attendiamo con impazienza il momento di rivederlo”. Compiega la citatoria per il provinciale.

     A Matteucci a Città della Pieve, circa la supplica all’emo Roverella, sottoscritta da lui e dagli altri superiori dei conventi di zona, per la bramata riduzione del quinto richiesto, perorerà sia presso il P. generale dei SS. Apostoli, mentre questo nostro provinciale ha già raccomandato la cosa a mons. Spina, segretario della congregazione e suo parrocchiano, ma la difficoltà non sarà tanto nella percentuale quanto nella stima catastale. Non perdiamo di vista come provvedere a quella lettura, ma non s’è determinato il nuovo soggetto, “a cagione delle rivoluzioni in cui ci troviamo”.