Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 1° settembre trasmette la citatoria al capitolo generale anche a Baroni a Lucca. (431) Il 2 al fratello Paolo Giuseppe accenna alle determinazioni per le letture di Genova ed Asti. Se ritenesse P. Vinay meno adatto per Asti, può sospender di dargli la patente ‘de mandato’ ma poi, come farà? “Non è questo tempo in cui i soggetti a proposito si ritrovino, non avendone altri in quella nra provincia”. Ci darà notizia dei di lui dubbi portamenti aGenova e della poca abilità dimostrata, ma da altre notizie avute non sarebbe tutto così male. Insomma, se non sa che era destinato ad Asti, avendone dato un tiocco solo nella lettera a P. Craviotti, si può sospenderne il corso, ma pemsi che non si sa come procedere altrimenti. “Temiamo per i conventi che hanno meno di 8 sacerdoti tanto più che ancora non spunta questa benedetta pace, e gli ospiti non veggiamo che se ne vadano”. Gli compiega la citatoria per il capitolo generale e ad istanza replicata del priore di Mendrisio si deve mandare là di stanza questo baccelliere Morelli per fare all’occorrenza da sostituto a quei maestri.

     Loda il P. Gio Angelo Malerba per essersi trasferito ad Imola dopo l’abolizione del suo convento di Ravenna, sicuri del suo impegno costì.

     Chiarisce a Tomei a Perugia che non ha compreso bene che i giovani di nazionalità genovese debbano esser indotti a partire, ci ragguagli sulle loro determinazioni. Non poniamo condizioni, perciò sono liberi di scegliere.

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(431) Il 1° sett. a Baroni (continua: P. Pichi parroco a S. Fiorenzo, visita a Piacenza con prudenza, prof.° Milanesi).