Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 1° luglio a suo fratello Paolo Giuseppe Caselli a Torino (ed all’ex prov. Ferrero), non ci si poteva rivolgere a lui come provinciale, non avendone ancora certezza, così ci ha prevenuti, chiedendoci il relativo placet. Bene che conduca un converso, così saranno quattro in vettura ed avranno chi li serva. Non si è potuto ottenere il breve perpetuo per Ferrero ma, secondo il solito, ‘ad septenarium’ versando un testone all’ab. Traves e lo spediremo al fratello priore ad Alessandria.

     Conviene pienamente con mons. Gazzoli, vescovo di Città della Pieve, per l’informazione che P. Matteucci non si limiti alla spirituale direzione della contadina Santa Cocchi, ma la segua fuori del confessionale, insomma si faccia menare per il naso, trattandosi di una “visionaria delusa, e fors’anche maliziosa” alla quale il buon religioso, quantunque illuminato, presta troppa fede. Non entriamo nel merito, ma riteniamo abbia il dovere di uniformarsi alle prescrizioni morali del vescovo, se poi si rivelerà renitente ai richiami, si procederà oltre.

     A Filippo Matteucci, rammentando che già due anni fa dovette esser ripreso, ma ora l’attenzione della città rasenta lo scandalo, sorpresi che non abbia ubbidito immediatamente al vescovo, intima di non intrattenersi con essa al di fuori del confessionale.

     A Vallaperta a Guastalla lamenta che P. Predieri, pur essendo riuscito a persuadere i forlivesi del desiderio di differire la stampa del panegirico, abbia messo imprudentemente in pubblico le riflessioni del suo generale. Ringrazi P. Traversari e precisa che i non nazionali di Bologna e Ferrara son stati esclusi dai pulpiti degli ordini, ma non delle cattedrali, percui può andare a Cesena, pur tenendogli in sospeso quello di Parma quantunque, cadendo quest’altr’anno il capitolo generale, cui deve intervenire, sembra più conveniente questo di S. Marcello: ci rifletta. Pensa di metter lo studio a Montefano poiché “stante gli scompigli della Romagna e Venezia ora più che mai s’impicciano le destinazioni dei Reggenti e Lettori”. I due fratelli Gatti da Forlimpopoli sono andati a Montefano.