Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 21 al P. Giuseppe Masetti a Spoleto riscontra la sua da Foligno: all’emo card. protettore Altieri faremo note le sue disposizioni relative al P. Luigi Caroselli. “Non ci dispiace la destinazione del P. Spallettini a Cibona, dove se veramente opera in lui la Grazia del Signore, avrà tutto il campo di raccogliersi dei suoi passati errori”. Poi aggiunge “Dai Conventi di Romagna abbiamo cattive nuove e sentiamo essersi già dato mano a parecchie soppressioni” benché finora non ancora su di noi. P. Baldini sollecita l’arrivo dei suoi paesani, ci si riserva di parlare di altro alla sua venuta a Roma. (410)

     Il 24 confida al provinciale Piraccini a Cesena, “bisognerebbe avere l’autorità, e il cuore degli Espellenti, e sarebbe allor provveduto al momento al rimpiazzo degli espulsi. Noi scriviamo, ordiniamo, esortiamo, raccomandiamo, piangiamo, ci affliggiamo, ma senza profitto, perché se non altro una generale pigra indolenza di parecchj individui rende frustranee le nre cure”. (411)

     Intanto il 29 a Milano s’insedia il direttorio della Cisalpina, composto da Gian Galeazzo Serbelloni, Giambattista Savoldi, Marco Alessandri, Pietro Moscati, Jacopo Lamberti, Giovanni Paradisi, Carlo Testi e Giovanni Costabili Containi.

     Il 30 a Baroni a Lucca Caselli rileva che P. Padovani “maliziosamente s’indirizza ora a lui ora a noi, perché non vorrebbe dipendere né dall’uno né dall’altro, e vorrebbe fare la famiglia a suo capriccio”. Non gli abbiamo mandato due studenti, ma solo P. Griffini, figlio del convento di Pesaro, che stanziava a Faenza, né essendo teologo poteva mandarsi a Montefano, luogo destinato a filosofia, a Senigallia vi sono sette studenti ed uno andrà via, rimasto su richiesta del P. Padovani. “Certo è che subito che sarano cessati i pericoli d’Ancona destineremo pure per Senigallia quel prof.° Consolani”, “né baderemo per questo alle manie del P. Padovani, non avendo altri luoghi, che tutto è pieno”, essendo “ben superfluo, anzi vizioso il voler ora grandeggiare, e perciò volere poca famiglia. Tutti è d’uopo che ci restringiamo, e noi in proporzione più d’ogni altro ci siamo ristretti”. “Non parliamo delle notizie di Romagna, di troppo desolanti, e disgustose, perché senza un ajuto speciale di Dio possiamo sperar bene”. (412)

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(410) Il 21 ai PP. Masetti (continua: il P. Ragghianti è studente di morale, Matteucci ha accettato il priorato, nuovi ricorsi contro P. Berruti), Am. Baldini a Rimini (regg. Bentivegni, Gadini alla regg. di Cesena, converso Tonti, P. Fellini è a Faenza, incomodi di P. Wiser, età avanzata dei PP. Fabbri e Fabbrini, f.lli Damiani sui quali contavamo si son dim. i più refrattari, non abbiamo trascurato premura e sollecitudine, in tutto, “Raccomandiamoci intanto al Signore”), Fil. Matteucci a Città d. P. (ha accettato il priorato e “la di lui prudenza riuscirà felicemente, vincendo in bono malum, tanto più che essendo partito il noto soggetto, che eletrizava, dovrebbe anche cessare la inquietezza”, necessità di confessore, dolori colici di P. Fabbri, ma deve cercar di portarsi in Romagna, “confidiamo che il Sig. lo guarderà per istrada”), a don Biagio Cherubini a Passignano (arrivo del prov.), alla sig. Barbara Perugini a Montefano (27 sc. dovuti da P. Marazzani, pronti all’istante, li faccia prelevare), il 23 ai PP. Bottacci a Lucca (conferma quanto già scrittogli), Baroni a Lucca (nuovo curato di S. Fior., pro interim, poiché essendo socio prov. gli occorrerebbe la dispensa, benché il di lui sociato non conti nella prov. di Mantova, ma qualora dovesse tornarvi, è meglio evitare difficoltà. A Faenza rimasti tre, rilasciati i PP. Maccolini e Utili, rimarrebbero i PP. Montanari, Grossi e Placci, ritenerli è un arbitrio, non si contenti di scriver loro che vadano, ma dia loro la pat. di assegnaz., altrim. succede che tergiversano, come questo frà Luigi che ora con uno ora con un altro pretesto è ancora qui. Saluti al regg.).

(411) Il 24 ai PP. Piraccini (continua: a suo tempo vedremo che capitale fare di certi individui; scandalizzati dai f.lli Damiani, uno rimasto a Montescudolo; Faenza, PP. Maccolini e Utili, prov.le di Mantova, prof.° Sciocchetti, PP. Pavolini e Perilli, conversi frà Pietro Balducci, Am. Renzi, Pell. Tonti, PP. Fabbri e Fabbrini, regg. Bentivegni “Ora se con tuttociò è colà risoluto di mettere in una strada tanti individui della Nazione, mentre la Nazione medesima poco avrà da applaudirsi in faccia al mondo, piangeremo noi sulla nra disgrazia, e tutto il Mondo imparziale ci compatirà”. Saluti al regg. Gaddini, arriva qui P. Deaugustinis, Faenza tre sacerd.), Cam. Bruschetti (prov. Canepari, giovani, visita in Parma, s. congreg.), il 28 ai PP. Pell. Boselli a Città d. P. (settenario de’ Sette Dol. in sett. a S.M.N. richiesto da P. Tomei, conf.), Bonf. Pichi a S. Fior. (socio prov. e parroco, ben giunto, quest. canon.), Ant. Selvatici a S.M.N. (benediz. Per portarsi in patria, professato).

(412) Il 30 ai PP. Gio M. Centenero a Firenze (sua da Marradi, disgustose notizie per non amareggiarsi, felice viaggio per Perugia), Gius. M. Orsi a Firenze (benché lo sconvolgimento faccia differire per i pulpiti, segnato per la quar. a S.M.N. per la vicinanza alla Toscana).