Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Avverte Marazzani a Borgo San Donnino di aver delegato il provinciale per l’aperura di quella chiesa ma, qualora si dovesse differire, s’induca a far a S.A.R. quelle rappresentanze secondo l’attualità delle cose.

     Informa Astesani a Benevento di esser riuscito a convenire con l’incisore Monaldini per scudi 20 (anziché 30), a patto che gli vengano pagati in moneta sonante, non in cartaceo, per il lavoro d’incisione che sarà pronto per metà luglio. E’ evidente come le finanze stiano soffrendo. (407)

     Il 14 mattina Paolina Bonaparte si sposa civilmente ed in giornata anche religiosamente nella cappella di villa Crivelli, in prime nozze, con il gen. Victor Emanuel Leclerc, e ricevono la benedizione nuziale anche Elisa e Felice Baciocchi, sposatisi qualche mese prima a Marsiglia. Tutto avviene sotto l’occhio vigile della loro madre, Letizia, la quale però, benché il figlio Napoleone sia preso in lacci d’amore per Giuseppina, non ottiene questo anche da lui. Egli condivide con lei il frutto delle sue conquiste ma, vivendo ‘more uxorio’, forse non vuol far sapere in pubblico che sono sposati solo civilmente.

     E’ comunque interessante questo spaccato della vita religiosa e familiare del generalissimo, che si adatta benissimo alla mentalità italiana, terra in cui forse, tra sogno e realtà, pensa di mettere le radici.

     Riprendendo a seguire l’epistolario, il 16 Caselli significa a Dini a Firenze, il quale ha gradita la cordiale esibizione fattagli di questa stanza di S. Marcello, dove lo attendiamo, appena si sarà riposato a Lucca e, per facilitargli il viaggio, sappia che abbiamo idea di chiamare a Roma suo nipote P. Adami. Da Cesena niente contro di lui, “è questo tempo di silenzio”, “dimetta perciò qualunque pensiero malinconico”. (408)

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(407) Il 10 ai PP. Astesani (continua: la sua pat. non è di priore ma di vic.° priore, “che non cessa senza una nra determinazione”, libri contab. vistati, carte di fratellanza dei sigg. Pellegrini), Gio Ang. Fil. Porro a Venezia (ritirarsi nella ns prov., ma una circ. vieta ai superiori di ricevere religiosi da fuori, senza informare la Reale Segreteria, ci lusinghiamo che per la sua persona non s’incontrerà difficoltà), Erc. Ant. Bonanomi ai Servi (fù Ermen. Beretta “amara perdita”, 1788-1796 al conv. di S. Primo a Pavia, sue cariche, disquisiz. canon. per lo spoglio, costituzioni), Fil. Bodrati a S. Ang. in V. (si trattenga), Fil. Matteucci a Città d. P. (incredib. che quel regg. gli dia motivo di disgusto e d’amarezza, avendone avuta vantaggiosa idea dai PP. di Parma e di S. Gior., rilasciato statnte l’imperiosa necessità col pianto dai PP. di Sansepolcro, persino da mons. vesc., comunque, se vuole che gli si scriva, per appianare, ce lo dica; il bacc. Battisti troppo giov. per assumere la direz, d’un collegio, P. Pell. Fabbri.), il 14 ai PP. Gasp. Masetti a Foligno (rescritto della s. penitenz., P. Spallettini, pat. per i priori riserv. in petto, Gubbio, Città d. P., rescr. della s. congreg., P. Bodrati a S. Ang., P. Antonini a Pergola, conversi Renzi, Balducci e Tonti, prof.° Sciocchetti a Roma; scandalizzato dai f.lli Damiani, dopo il Corpus Domini partirà P. Bentivegni, P. Fabbrini curato di questa ch. di S. Marcello), Bonf. M. Pichi a S. Fior. (ufficio di parroco lì “nella vigna del Signore”), Bonf. Garibaldi a Foligno (arrivato P. Domenichelli, discreto profitto dei giov.), Gius. Damiani a Senigallia (disapprov. che non accetti la regg. di Faenza e anche verso il f.llo bacc., “Preghiamo il Sig. che lo illumini”), a mons. Argelati a Velletri (ric. 1 sc. dal sig. Vinc. Spanelli per la Comp. de’ Sette Dol. a Montelanico, per la Cassa delle Stampe, altra erezione in Norsia, di lui buona salute), al cap.° Niccolò Orlandi a Pergola (arrivato P. Domenichelli), alla sig. Barbara Perugini a Montefano (debito di P. Marazzani, quasi al saldo, già disponibile, le arriverà nel giro di 1 m. e mezzo, oppure deputi persona sicura a riscuotere. Ella comunque gli aveva lasciato tre anni di dilaz., spiacenti per la grave perdita di Suo marito “cui il Sig. dia eterna pace”).nanze stiano soffrendo.o, a patto che gli vengano pagati in moneta sonante, non in cartaceo

(408) Il 16 a Baroni a Lucca (regg. Bottacci, reggenza per S.M.N. avremo “aggravata la ns. coscienza”, “con la rovina di tanti giovani”), Gio Franc. Baldini a Pisa (supplica alla s. congreg. non occorre, ricorra al prov.), Fil. Bottacci regg. a Lucca (incomodi del suo corpo, ma ci inquietano quelli del suo spirito, la regg. di S.M.N. già assegnata ad altri, inoltre occorrono sodi argomenti di religiosa condotta “e di verace altresì morale, e scientifico profitto di quei giovani che gli verrebbero affidati”. Se la sua salute esige mutazione di clima o di conv., parta pure).