Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Con Giuseppe Masetti a S. Maria Nuova si rallegra per la sua esaltazione al provincialato, faccia quella porzione di visita che può “e ritorni poi qui sano”. “Intanto si procurerà la nota dispensa, per cui abbiamo già parlato con Mons. Buschi”. Il reggente Tommei non può esser utile né al convento né allo studio se sia simul et semel reggente e priore, trattandosi di un convento di quella natura. Chiede infine dei lucchesi, specialmente studenti, in quella provincia.

     A Belluomini, sorpreso della relazione sul maestro dei professi, ci vorrebbe qualcuno che venisse dall’Emilia, P. Centenero ottimo per l’amministrazione, ma disadatto per quei giovani, sul priore di Todi tre anni fa si son sollevate querele, P. Martini ci scrisse a lungo, a Biagini troppo acre riprensione fattagli. In Romagna il 10 è stato pubblicato “l’esecrabile Editto dell’espulsione de’ Regolari Forestieri, preludio delle prossime future soppressioni, se non si provvede con Nazionali”. “Nell’espulsione dalla Romagna sono stati eccettuati i Superiori ed Amministratori de’ Conventi fino a nuovo ordine” perciò Centenero non potrà venire così presto.

     A Canepari a Parma compiega un promemoria del proc. gen. con cui risponde adeguatamente agli articoli proposti dal conte Portapuglia, poi “se S.A.R. ha dimostrato genio che si apra” la chiesa di Borgo San Donnino, lo deputa a tutte le disposizioni opportune, dandone notizia all’economo P. Marazzani, “sul riflesso, che è Convento nascente”, “onde non abbia a sbilanciarsi”. (400)

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(400) Il 20 ai PP. Canepari (continua: conv. sotto la sua giurisdiz., libri cont., varie, “promesse del Sig. Allomelli belle e buone; ma passato che sia a Borgo il di lui Figlio non sappiamo, se e adempirà. S’armeranno nuove pretensioni, e noi oltre al carico di mantenere un matto, avremo le solite inquietudini del passato”, tasse di Borgo, compera di una possessione, irregolarità della vendita fatta in Piacenza non dal Marazzani ma da quei procuratori, i censi si mutino in terreni stabili, prof.° Gervasoni, P. Chiocca va a Licciana a perder tempo; P. Stabilini; rallegramenti per la sua promozione, ora è il Padre comune, dispense in occasione della visita, “e per quest’anno, che rimane, dell’infelice nro Governo”, quando sarà per fare la visita al conv. di Parma forse gli daremo qualche incombenza; P. Pell. Beltrami, dim. dagli studi), Belluomini (cont.:effettuare spostamenti al più presto, bacc. Damiani non vorrebbe partire, P. Spallettini, cabala di Città di C. onde riesca priore Dazzini, vesc., attende gli atti), Leontino Varesio ad Asti (P. Ferrero, fare i superiori spetta al definitorio, felice incontro che dice avuto le sue prediche a Genova), Fil. Matteucci a Città d. C. (grazie dell’assistenza nella Dieta, esame del P. Campagna, “tutto ha avuto quel migliore esito, che poteva avere”, “La riserva dei tre priori in petto al Provinciale sta benissimo”, ma diversi i motivi per Todi e Passignano; P. Pell. Fabbri, oblato Negrini informaz. ottime), Vinc. Graziani a S.M.N. (promoz. al sociato), Gius. Damiani a Senigallia (deve passare alla regg. di Faenza col f.llo baccelliere, P. Buzzoni ssume la reggenza), bacc. Damiano Damiani a Montescudolo via Rimini (solo se ottenesse di spogliare l’abito potrebbe accettare la lettura di belle lettere e filosofia da quel pubblico, passi a Faenza), Gius. Deaugustinis (pat. regg. S.M.N.), Fil. Dal Pozzo a Imola (si trattenga e sostenga il conv.), Vinc. Cella a Salsom. (eletto priore, sua scontentezza per l’elez, del P. socio; frà Ferdin.), Bonf. M. Pichi a Rimini (parrocchia di S. Fior.), Pell. Marazzani a Borgo S.D. (per aprire la ch., deput. il prov. per la visita, tasse interne, “sul passaggio frequente de’ Forestieri fù provveduto, onde non rimanesse di troppo gravato quel Convento”, se il provvedim. non è stato eseguito “egli non è senza colpa”).