Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Si rallegra con Giacomo Filippo Caselli a Castelnuovo Scrivia per l’ottimo incontro del suo quaresimale di Cassine, come notificato dal priore Manero. Al capitolo potrà presentare supplica per esser annoverato tra i maestri in provincia. Faccia sapere per il prossimo avvento in quel borgo.

     A Belluomini a S. Maria Nuova suggerisce, se mancano definitori, chiami P. Politi, secondo le costituzioni; lettori Hanché e Dazzini, P. Tomei vorrebbe esser maestro in provincia, non può però sommare reggenza con priorato. Il vesc. di Castello ritiene quella chiesa non ben servita e neanche i religiosi esemplari per la città, percui occorre un priore di polso. Teme qualche cabala, “mentre non doveva là sapersi che s’avesse idea di mandarvi il Malaspina. Comunque, le rappresentanze d’un Vescovo non debbono trasandarsi” e potrebbe voler indicare il Dazzini che gode d’un credito presso di lui che non hanno altri, avendogli anche conferito il pulpito di Pietralonga per la prossima quaresima, ma potrebbe essere il Domenichini, comunque Malaspina è stato poco curante, chiesa tenuta ad uso rurale e le qualità cadono sul Dazzini, ma parli con il provinciale, “per alcuni avrebbe alcuna cosa da fare la sua Curia, se egli (il vesc.) non si trattenesse”. Raccomanda di non accrescere con “scandalo, i disgusti e dissapori, e passiamo quindi al criminale”.

     A Gio Ang. Rabbi a Budrio sulle facoltà di confessare a P. Lodi, ricorda di aver scritto che avremmo saputo “venerare, e rispettare le disposizioni di quell’Emo Arcivescovo”. (398)

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(398) Il 13 ai PP. Gaet. Ang. Mariani a Montecchio (grazie per quanto fatto, posta di Torino), Gio Vinc. Domenichini a Città di C. (definitorio prov. elegge priori che noi confermiamo. P. Dazzini), Gio Ang. Tomei regg, a S.M.N. (sia dich. alla Dieta mro di prov., lettera del passato carnevale con domande “incongrue”, troppe lettere poi si sono smarrite, per i passati tumulti qui ed in altri luoghi), Vinc. Rossi a Montefano “I Religiosi bolognesi non sono da Bologna né esiliati, né richiamati”, “perciò non possono essere rifiutati, Memoria della Giunta sopra gli Ecclesiatici in cui giustifichino la loro nazionalità, ha protestato il Senato nell’espellere i Forestieri d’essere disposto a ricevere tutti i suoi Nazionali”. Appena aggiustate le cose “daremo moto per rimettere colà lo studio”), Rabbi (difficoltà del priore dei Servi, trattandosi di “sussistenza certa” e non di “sussistenza dubbia”, casi riservati), Pell. Astesani a Benevento (libri contab., “l’involto però non era sigillato: che cosa vuol dire?”, adozione del bacc. Monti, per Carlo e Franc. Pellegrini benefattori spediremo la Fratellanza). Mich. Ang. Borri a Mendrisio (decreto per la messa annuale all’Addolorata secondo la pia intenz. dei f.lli Ordigno de Rosales, disperato il caso di P. Viecha, lo assista con carità, benediz., bacc. Morelli per aiutarlo), all’avv. Mutarelli (nessun motivo di dolersi del priore e di sostituirlo), ai sigg. Giov. Giannotti e Innoc. Barberulli (priori di Città di Castello, come a Domenichini).