Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Al P. Francesco P. Cristofori parroco a S. Giorgio commenta dell’ “infausta nuova dell’avvenuto a quel convento”, confermate dal reggente Ramponi. Dell’archivio ed utensili se ne faccia “deposito formale” ai Servi in attesa che generale o provinciale decidano insieme il luogo, avvertirne anche Gualdi “se ancora si trova colà”.

     Il can. Paulovich Lucich a Makarska in Dalmazia ha ottenuto l’indulto de’ Sette Dolori per la terza domenica di settembre, che ritroverà nell’aggiunta del Breviario Romano concesso per gli stati ereditari di casa d’Austria., mentre per l’uffizio del Sacro Cuore di Maria già gli si è dato riscontro due anni fa. (383)

     Il 25 al P. Felice Fassini a Racconigi loda lo zelo per redimere il professo Goveani, anche se gli sembra una tresca la lettera di un presunto zio, poi passa ai fatti del giorno, mostrando scetticismo, “E’ vero che è fatta la Pace? Ma che pace? E quali le condizioni? Accettiamo ciò non ostante le Sue congratulazioni”. Passa poi a disquisire brevemente sulla predicazione al popolo.

     Richiama l’attenzione di Solinas a S. Maria Nuova a Perugia che il professo Casarini, “per timore de’ Francesi è partito senza nra Licenza da Sinigallia, e si è portato costì dove pure vi erano”, ma abbiamo disponibile solo quel luogo là.

     A Belluomini a Foligno, nessuna nuova sulla temuta espulsione dei forestieri della Romagna, dà nota di loro e delle loro qualità: Deaugustinis soggetto di merito, Centenero fedele amministratore ed economo, Gatti (maestro) e Bonomi buoni ministri, altro Gatti sacerdote semplice, Rossignoli supera tutti in economica abilità, Caselli buono per dir messa, frà Cavazza faticone, Dini in caso andrà a Lucca. (384)

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(383) Il 18 ai PP. Clem. Annibali a Corneto (conf.), Belluomini a Foligno (conf. per Annibali, prof.i Sciocchetti e Casarini, mem. per il capitolo, “in breve presenteremo l’opportuna supplica a S. Santità. Il ribasso della spesa non lo speriamo”).

(384) Il 25 ai PP. Belluomini (continua: PP. Bianchi, Viser, Bentivegni, Gadini, Damiani, Fabbri, Fabbrini, Perilli, bacc. Damiani, prof.° Sciocchetti, conversi Bonci e Tonti. Invia la nota anche a P. Paolo Piraccini a Cesena, per quelli di Mantova ci penserà il prov.), Gius. Bevilacqua a Faenza (morte del teol. Pozzetti), Gio M. Centenero a Faenza (idem, per la teologale segua i sugger. del segr. Antommarchi), Gius. Predieri ai Servi (ristabilitosi), Vinc. Cella a Salsomagg. (nulla sappiamo del differimento del capitolo, condotta del priore), Gius. Gualdi a S. Gior. (“Proviamo grandissimo dispiacere così per l’accaduto a quel Convento, come per la necessità” di passare ad altro, ma a Parma non è possibile, PP. Stabilini e Gio Pietro Rossi, lettura, 3 prof.i, 2 converrsi, scelga Piacenza, Guastalla o Soragna, l'ultimo più tranquillo per la sua età), il 29 ai PP. Matteucci a Città d. P (prof.° Chialva), Arnaldi a Todi (Chialva a Città d. P., dopo Pasqua senza passare per Perugia), il 31 al P. Gius. Savelli a Firenze (notizia della m. del P. m.ro Alessio Guazzesi, già vic. priore a S. Nicola in Arcione, il 28, da buon religioso. Per rescritto pontificio del 2 ag. 1784 abilitato a disporre parte a favore del conv. di Loreto e al conv. di S. Marcello, avvertire il conv. di Pisa cui apparteneva, il prof.° Barberini non vorrebbe tornare in Toscana, “disgustose nuove de’ nri Conventi di Reggio, Montecchio, di Fontana, di S. Giorgio e S. Giuseppe di Bologna”).