Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 17 precisa a suo fratello P. Paolo Giuseppe a Castellazzo di aver promesso già da tre anni l’annuale di Torino al P. Caselli di Castelnuovo Scrivia, quindi non sia possibile soddisfare né lui né altri. Lamenta poi, riguardo a Cassine, che molti priori abbiano dimenticato le convenienze dovute al padre generale e così sorgono questi disguidi.

     Avverte P. Gregorio M. Falchi a Cuglieri che riceverà dal baccelliere Picchetto due consulti, nella supposizione che mons. Cossù avesse o no l’indulto di testare, percui si deve vedere se i libri segnati nello sproprio non si possano pretendere, di quest’avviso essendo anche l’avv. Tassoni, poiché se non aveva possibilità di testare i libri vengon considerati come acquistati da vescovo e l’eredità sarebbe tenuta a versare l’equivalente, insomma se non aveva questa facoltà nulla deve mancare al convento di quello che aveva da religioso. Il professo Cossù doveva recarsi a Montecchio ma non essendoci andato ora quel collegio non c’ è più. Il regio agente Orengo non è comparso. Ritardo nel rispondere dovuto alla posta che ha consegnato tardi la sua.

     A Baroni a Lucca, giunto P. Lupini con la sua lettera, trattenga Marmaranzana, Taddei per qualche convento dell’Adriatico o in Romagna oppure a Senigallia al posto del baccelliere Rivelli che passerebbe a S. Giorgio, “non possiamo peraltro approvare la massima, che ci fa travedere, che quel convento non sia in grado di ricevere qualche studente di più di sei. In queste rovinose circostanze d’uopo è aver pazienza”, prima mancavano ed ora abbondano, occorre spartire l’aggravio, come prima si spartiva la deficienza. Pur non avendovi destinato alcuno, per l’eventualità, lo previene. (363)

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(363) Il 17 ai PP. P.G. Caselli (continua: conf. a Caminata), Am. Manero a Cassine (pulp., P. Marchetti, P. Baudisson, nelle presenti angustie suggerisce P. Giac. Fil. Caselli che predica attualmente l’avvento a Castellazzo, P. Varesio, posta con un espresso), Leontino Varesio a Cassine (quar. di Genova), Paolo Marchetti a Sommariva (quar. a Racconigi per evitare pericolosi e gravosi lunghi viaggi), Cherub. Fortunati a Livorno (rimessosi, essendosi allontanato senza vero motivo da Faenza, non è facile farvelo ritornare, trovi un prov. che lo riceva e noi l’approveremo), Mich. Ang. Borri a Mendrisio (temperare rigore verso bacc. Pagani, sue giustific. al predicatore apostolico, conf. P. Ferreri, riflessioni sulla processione), Baroni (cont.: per fuga di P. Dapini, notificata dal priore di Forlimpopoli, vedremo se occorrerà istruire processo, il novizio lo mandi pure a Todi, prevenendone Belluomini, gli invii la lista dei morti, che tocca ad ogni prov., morte di mons. Cossù, suffragi), Pell. Facchini (quar. a Venezia).