Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


Pagina 217 di 300       

%



     Rivolgendosi a Piraccini a Cesena conferma abbia “fatto benissimo a pensare tosto di riempire il vuoto di Ferrara con i tre soggetti Malerba, Bellioni e Marzaioli”. “Il Bellioni siamo persuasi che si presterà, tantopiù che sentiamo imminente un ugual decreto in Bologna d’espulsione de’ Forastieri” ed apponga pure il nostro assenso. “Per Bologna non sappiamo come si farà. Fuori di Città non abbiamo noi che due studenti, e sono il P. Bertoncelli, ed il P. Bacc. Cella. Al primo mandiamo la patente per i Servi “e se l’infausta notizia verrà in seguito accertata, come purtroppo temiamo, vi manderemo l’altro pure”. Il decreto riguardante le tasse era già noto tramite P. Calza “ed il peggio è che ne anche possono quei Conv(en)ti ritrarre profitto per se”. Si è perduto quello dei Servi, se ha da riscuotere da qualche altro convento non perda tempo, “che altrimenti potremo attaccare i denti ad un chiodo, giacché da tutte le parti non si hanno che afflizioni”. Problema di collocare P. Cherubino Fortunati, che il prov. Baroni non si dispone a ricevere, e con “l’espulsione dei Forastieri da Bologna, si troverà gravato”, avendo la provincia di Mantova parecchi studenti, cui converrà dar luogo. Sospira nuovamente “Oh Dio a quali tempi siamo riservati”. Conclude reiterando la notizia della morte del re di Sardegna, ma pensa prudentemente non occorra che la circolare per ora la spedisca a Ferrara e Bologna, essendo sufficiente che la faccia per gli altri conventi. (349)

* * *

(349) Il 2 nov. Ai PP. Franc. Patrizio Cristofori a S. Gior. (giov. lucchese prof.° Fil. Noccerini destinato da maggio mai giunto), Calisto Guiducci a Foligno (conf.).