Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Anche a Negri ad Alessandria scrive che non occorra rammentare di ordinare una circolare a tutti i conventi della provincia per “i dovuti suffragi per l’anima del Defunto nro Piissimo Rè Vittorio Amedeo ed insieme fervide orazioni per implorare sopra il nuovo nro Sovrano Carlo Emanuele (IV) le celesti grazie e benedizioni”.

     La situazione si fa complessa. Il 2 novembre sollecita Solinas a S. M. N. “richiedono le circostanze che colla maggiore sollecitudine parta per il Convento de’ Servi di Bologna il P. Bertoncelli”. A Deaugustinis indirizza a Faenza, rimangano i religiosi ferraresi e vadano gli altri, se fosse costretto ad allontanarsi, venga a rivedere i parenti, non ci sono difficoltà. Ordina al baccelliere Damiani, in patria a Rimini, “di sospendere la partenza fino a nuovo ordine per il suo destino di Bologna da che sentiamo che vi siano colà delle mosse per l’espulsione de’ Religiosi Forestieri. A risparmio d’un viaggio inutile”.

     Annuncia a Belluomini a Montefiascone che il prossimo capitolo sarà a Perugia, addentrandosi sull’eventuale richiesta d’un breve, sulle cure del P. socio, sulla irresolutezza riguardo al provincialato. A Ferrara è già uscito l’editto per l’espulsione dei regolari forestieri nel termine di tre giorni ed altrettanto si teme per Bologna, sperando non avvenga lo stesso a Montecchio e Reggio. Allega la patente per Bertoncelli per Bologna “e questa provincia va ora a rischio di dover dar ricovero a tutti i studenti suoi Figli, che trovansi in quelle parti. Oh che sconvolgimento di cose” sospira, raccomandandogli di sbrigare presto la visita, onde tornare sollecitamente a Perugia, concludendo “il Sig. si muova a pietà di noi”.