Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 27 al P. Michelangelo Borri a Mendrisio ritiene giustamente che la processione non possa denominarsi di M. Addolorata, venendo portato il simulacro del Redentore sotto il baldacchino, divenendo così figura principale, perciò chiarisca le sue idee, accenna al bacc. Morelli e riprende la questione delle donne al servizio dei convittori.

     Rinnova l’invito a mons. Argelati il quale, siccome deve mangiar poco a causa della sua vacillante salute, “non disgradirà la parca nra tavola”. (337)

     Intanto il 25 son insorti gran numero di reggiani, correndo ad impiantar nella pubblica piazza l’albero della libertà, mentre essi sono in effervescenza anche a Modena vien fatta scoppiare la rivoluzione, quando arriva da Venezia un dispaccio del duca per assumere tutte le contribuzioni imposte dai francesi. Il 28 giunge, trafelato, un corriere da Parigi, con dispacci per il Santo Padre, li legge ed immediatamente convoca al Quirinale una congregazione particolare di cardinali, composta dal decano del sacro collegio Albani, Antonelli, Carafa, Zelada, Gerdil, Busca (segretario di Stato), Antici, Roverella, della Somaglia, Altieri, Carandini, oltre al vesc. d’Isauria segretario. Le pretese: che il Papa revochi alcuni brevi ritenuti contrari ai diritti delle nazioni. Antonelli fa notare quanto ciò sia lesivo e Gerdil si diffonde lungamente sulle conseguenze luttuose di tali pretese. Pio VI fa chiamare il cav. d’Azara il quale s’impegna a recarsi a Firenze, ove dovrebbero aver luogo le discussioni con la Repubblica Francese.

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(337) Il 27 ai PP. Leontino Varese ad Asti (sua partenza per Ferrara, pul. di Genova, “godiamo moltissimo che colà regni la pace, che preghiamo il Sig. di conservare”), Gio Ang. Pellati a Castellazzo (pulp. a Marchetti, la cui nomina spetta “a quella magnifica Comunità”, avvento a P. Caselli di Castelnuovo Scrivia), Fil. Vinay a Torino (sostituzione), Cam. Bruschetti a Faenza, lic. 40 gg., lic. prof.° Petronici), Gio Ang. Achilli a Cesena (conf.), Pell. Lena ai Servi (lic. a P. Casella, ritorni per il panegirico di S. Filippo), Gaet. Ang. Mariani a Reggio (visita a Borgo S.D., nella relaz. mancano i capitali alienati, spese di riapertura, giurisdiz. del prov. di Lombardia, quares. di Mantova o Verona, pat. per S.M. in Via per P. Vallini, congratul. per la visita che crede ultimata), Gir. Prigioni a Città di C. (prof.° Sciocchetti cagionevole), Al. Giovannini a Piacenza (insolenze del P. Nasi, P. Podestà assegn. a Genova). Il 31 ai PP. Gio Ang. Stabilini a Reggio (dim. prof.° Milanesi), Gius. Cavalli a Ravenna (conf.), Tom. Correrini a Parma (conf.), Gio Ang. Belluomini a S.M.N. (amaregg. dall’insolenza e temerarietà del P. Perilli, dissertaz. sulle costituzioni, processo per espellerlo, stia per ripigliare la visita da Foligno, P. Cotta, conv. d’Ischia di C., lettera di Cresc. Fracassini creditore di quel conv. da 6 a. di 16 sc.), Gaet. Ang. Mariani a Reggio (prof.° Milanesi, P. Correrini, P. Lomi, visitatore di Licciana eletto vic.° priore, conv. di Borgo S.D.), Gio Ang. Locatelli (panegirico de’ Dolori a Monte Cicardo, riposarsi a Montefano), sig. Fracassini a Viterbo (P. Gozzani, entro sett. in visita il prov.).