Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     L’ambasciatore di Francia card. De Bernis scrive che Roma può esser considerata otto mesi dell’anno come il luogo d’incontro di tutta l’Europa.

     Torniamo all’esercito scalpitante: Schérer, tra i piaceri della tavola, del gioco, con qualche fiammata di energia, ha vinto la battaglia di Loano, quattro mesi fa (22 novembre 1795) arrivando vicinissimo a Savona e vicino a Genova, ma non ha né saputo ma neppure potuto sfruttare questo successo, essendosi trovati i suoi uomini in una condizione tale di miseria, da giudicare impudente se non impossibile spingersi oltre.

     Miglioramenti alle logore e quindi penose condizioni dei soldati, fra ruberie ed ammanchi, vengon provvidenzialmente apportate da Saliceti, corso anche lui, protettore dei Bonaparte, tanto che lui stesso ha affidato al giovane capitano il comando dell’artiglieria di Tolone che lo ha reso famoso! Ha ricambiato, avendolo fatto commissario presso di sé.

     Il 28 marzo Bonaparte lancia il famoso proclama “Soldati, voi siete nudi, mal nutriti ::: Io voglio condurvi nelle più fertili nature del mondo … Vi troverete gloria, onore e ricchezza”, ma secondo un’altra versione “gloria e preda”. (302)

     Il 2 aprile a Negri, a Caselle, invia le patenti di conferma dei priori, a P. Sostegno Ravelli a Torino raccomanda attenzioni nel concorso a P. Bertini, combinandolo però con la giustizia. Il 6 a mons. Spiridione Berioli arciv. di Urbino, sentito con piacere l’incontro in quella metropolitana della predicazione di P. Bevilacqua, rassegna volentieri tramite le di lui mani per il ’97 il pulpito di Bologna. Gradito anche l’incontro di P. Gadini con il gonfaloniere ed i priori di Montefano. Ancora tribolazioni con il refrattario Pizzoli: P. Amadio Amati a Pesaro deve firmare un’intimazione davanti a due testimoni, segnando giorno ed ora. Assicura Maria Teresa Luigia Maler, priora delle terziarie Serve di Maria a Ferrara, di aver trasmesso il memoriale ma occorre che trovi modo di prevenirne quell’arcivescovo. (303)

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(302) André FUGIER, Napoleone e l’Italia, v. I, Roma, 1970, a p. 100.

(303) Il 6 aprile ai PP. Fil. Zampa priore a S. Gior. (messe spettanti alla ns. ch. di S. Pedretto celebr. ad Orvieto, indulto per celebrar fuori della prov. di Mantova), Nicc. Longhi a Piacenza (lic. per P. Pell. Podestà a casa per interessi), Pell. Podestà (lic.; per scarso denaro non può venir al concorso), Bonf. Rancati a S. Fior. (parroco), Gaet. Ang. Mariani a Reggio (a Ramponi conferme dei priori, mancano Montecchio, Vogogna e Bardi, regg. Lomi, rinunzia Pretti), Paolo Alessa. Piraccini a Cesena (P. Santopietro, conferma priori), Fil. Padovani a Senigallia, Belluomini a S.M.N. (conferma a Foligno, P. Politi, causa Pizzoli, prof.° Goveani), Stabilini a Reggio (buone informaz. dei PP. Manca e Bertini, riguardi combinabili con la giustizia, sorpresa per il divieto di ricevere il prof.° Beltrami e frà Nic. Faloppa, allora i vescovi dovrebbero bandire tutti i preti processati nelle loro diocesi), Gualdi a S. Gior. (essendosi prestati ai ns. ordini i PP. Boni e Pizzoli, non v’è luogo ad eseguire il decreto del card. Sacchetti, e se Pizzoli si sente aggravato ha libero adito a ricorrere; disp. al capitolo per i PP. Villa e e Filippi, stanza per prof.° Adami), Clem. Zampi a Orvieto (lieti si sia ristabil. onde nel futuro Anno Santo potrà predic. in quella cattedr.; della secolarizz. di P. Monaldo Lippi nulla sappiamo ma avendo praticato quel vicario capitolare si può credere ad un passo molto irregol.; terzo breve di secolarizzaz. per P. Ang. Giuliani, occorrerà rimborsargli dal convento quella somma né osterà il breve di Benedetto XIII).