Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Chiede a Dini a Cesena, circa l’aggravio di quel convento per l’ospitalità al francese Tresier, di informarsi sui pretesi cattivi trattamenti raccolti da quel vic.° gen., “Ricordi peraltro, che nel far queste indagini” ci vuole destrezza per rilevare la verità, e prudenza per non dar luogo a cabale ed a moltiplicazione di ciarle. Verificare bene gli eventuali reiterati insulti dell’ospite al superiore. “Se c’è innocenza, non si mancherà di concepire una Memoria da porgere a Sua Santità”. A Belluomini a Perugia trasmette la patente di delegazione, onde dar luogo alle scuole d’Ischia di Castro ma, qualora non andasse Simi non si potrebbe sopperire che a maggio. (256)

     Paolo Gius. Caselli il 12 effettua la visita al convento di S. Maria dei Servi di Genova dove ogni celebrante riceverà mezzo paolo a messa in sacrestia, con ammenda inversa se non celebra, salvo casi di infermità e nei giorni festivi si intensifichino a vantaggio del popolo, si avverta il convento se si pranza fuori (per risparmio di carne e minestra), vien regolato anche il pane crostino da portare in camera per la cioccolata. (257)

     Il 16 esprime ad Argelati vesc. d’Ippona e suffraganeo d’Ostia tutto il piacere di averlo a Roma, dove il convento di S. Marcello è a sua disposizione, se invece preferisse S. Nicola, più idoneo per i suoi spostamenti, Bernasconi gli farebbe posto nelle sue antiche camere, ma là non avrà tutto il comodo e la decenza che gli abbisogna. A Dini a Cesena, oltre alle difficoltà di giudicare sul diverbio col prete francese, sia in cucina che in privato, cambiando argomento, raccomanda di tener conto “del favore sperato da S.E. la Sig.a D.na Teresa (Braschi) a favore di quel convento” indebitamente aggravato dalla segreteria di stato. Esprime ad Amati a Pesaro, dove è passato mons. Busca, tutta “la soddisfazione del med.mo e con aver egli ricusato graziosam. d’essere reintegrato della spesa. Percui lo ringraziamo”. (258)

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(256) Il 9 ai PP. Dini (continua: P. Perilli), Piraccini a Ferrara (P. Grossi. Priorato di Faenza, P. Montanari, P. Placci a Russi. Cesena vicina a Rimini, Ravenna, def., prediche, mal. Priore di Ferrara, ospite fr. a Cesena), prigioni a S.M.N. (quar. a Piobbico), Fil. Bodrati (febbre, disp. dal pulp. a Piobbico), Ales. Maccolini a S. Fior. (quar. a Passignano, avv. a Montefano), Gius. Gatti a Forlimpopoli (quar. P. Gius. Montanari di Faenza da proporre a quella com., e P. Leontino Varesio d’Asti), Franc. Gubeddu a Cibona (sig. Pietro Fantoni maestro di flauto traverso creditore per lez. dal 1790, secondo accordi ed attestati di don Anselmo Puccinelli lett. di filos. a S. Salvatore a Bologna, qui si lagnava di debolezza di petto, doveva impegnar il tempo diversam. “Non avrebbe ora il debito, che la giustizia e l’onore vogliono pagato”.

(257) Registrum … 1791, 2° Decreta in Visitationibus edita, ff. 115-20. Il 12 ai PP. Paolo Alessa. Piraccini a Ferrara (i PP. Scanavini e Morelli rischiano 1 m. di carcere se conf. senza lic., Morelli se lo meriterebbe poiché lo scorso anno, essendo stato con noi 8 g. a Faenza ha avuto agio di chiedercela, questa volta perdoniamo, ma lasciamo memoria, pat. conf. a P. Cavazzi, dim. Prof.° Adami a S. Gius.), Vinc. Graziani a S.M.N. (prof.° Goveani), Luigi Calza ai Servi (supplica).

(258) Lo loda anche per lo zelo, malgrado l’età (83 a.). Il 16 ai PP. Piraccini ai Servi (prematura pat. conf. e pred. a P. Minarelli, accordi solo qualche discorso, affare del fr., domestico traditore, PP.Dini, Cantua, annuale di Cesena), Fil. Cristofori a S. Gior. (conf.), Fil. Pavesi ad Ancona (plico disperso da inoltr. a Parma per Guastalla). Ottaviano Colacicchi a Foligno (nella vis. osservata necess. di econ. domestica e rurale), Gio Ang. Locatelli a Senigallia (leggi e consuetudini, capo 13 delle costituz., disposiz. di Urbano VIII circa i PP. lettori), fil. Vallaperta a S. Gior. (P. Canepari, quar. a Guastalla, P. Vaccari l’avvento, non ci sta bene per la cattiva ammin. di Bardi, pat. conf. a P. Cristofari, fr. impegnato a S. Pedretto, solo qualche discorso morale dai parroci vicini, ragguagli econ.), Gius. Canepari a Parma (G.B. Allomello che “sia assistito colla solita religiosa loro umanità, che sarà ben compensata non tanto dalla stima degli Uomini, quamto dalle Divine benedizioni”. P. Bonfichi tenga pure il residuo, quar. di Guastalla), il 19 ai PP. Leontino Varesio (annuale di Budrio), Bartol. Ballester a Genova (lic. 2 m. rinnov.), Gio Pietro Dalla Valle a Genova (quar. a Racconigi, no quindi a Camugli), al sig. Gio Giac. Goveani (suo figlio prof.°, da Bologna a Perugia), avv. Dom. Ant. Mutarelli a Benevento (scritture al De Martinis, difesa per permuta beni, spoglio Romani di S. Marcello, indulto apostol. per 200 ducati).