Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


Pagina 157 di 300       

%



     Il 26 rassicura mons. Spiridone Berioli ad Urbino che P. Bevilacqua, ottenuto già buon esito a S. Marcello, è a sua disposizione per il quaresimale.

     E’ tagliente con Belluomini a San Marino, “Se prima d’ora ci avesse Egli confidato il trattato che mette in campo il P. Mro Simi della Letura di Filosofia nel Seminario di Pistoia, Le avremmo risposto che non se ne farà niente”, gli esibisca la lettura di logica e morale ad Ischia di Castro, ed ironizza “dove va sembra nei primi mesi che sia giunto il Messia e poco dopo … diventa … l’esecrazione di tutti”.

     Avverte P. Filippo Padovani a Senigallia che, essendo partito la mattina l’emo Busca, prefetto della disciplina regolare, con il suo segretario, un cameriere e due servitori, ai primi di settembre sarà colà di passaggio e potrà aver bisogno di alloggiare costì, gli farà sapere, se di sera gradirà una limonata, se di mattina un pranzo, prenda un cuoco, non essendo al caso quello del convento, tenendo nota che, presentandola all’em. sarà rimborsato. Abbian visto che prima non si accettavano rimborsi di sorta, ora però i tempi stanno talmente cambiando, che è d’uopo adattarvisi. Tuttavia, raccomanda di “soddisfare al genio dell’E.S., che rimanga contento, e trovi colà quella pietà religiosa, di cui dobbiamo farci carico venendo onorati da simili Personaggi”. E’ infatti un ospite di rilievo, di grande lignaggio, tanto che diverrà, l’anno prossimo, segretario di stato di Pio VI, anche se Caselli accenna ad una certa bontà, ossia signorile affabilità, non disgiunta da sobrietà. Con una nota del medesimo tenore ne avverte anche P. Amadio Amati a Pesaro. (254)

* * *

(254) Il 26 ai PP. Erc. Ant. Bonanomi a Milano (Dom. Allomello a Cremona, ossequi al card. Dugnani, PP. Cerasoli, Berettini), Ambr. Ghioldi a Milano (pulp.), Gio Ang. Bazzoni a S. Gior. (lic. di 3 a., per passare al serv. teol. del vesc. a Cortona), Gius. Bevilacqua a Faenza (quar. per l’arciv. d’Urbino, P. Montanari, Ravenna, Forlimpopoli), Gius. Montanari a Faenza (arciv. d’Urbino, ufficiature del coro e trovarsi all’ora debita in conv.), Vallaperta ad Ancona (nota def. per P. Falk, monache di Guastalla, P. Canepari quar. a Guastalla, Pesaro, dal conte Melch. Gaddi deputato per S. Pellegrino ci fu parlato l’anno scorso in Forlì poco favorev. di P. Santi, ce ne scrisse anche a Roma, così il priore Ravaglia, risposto, nella prossima visita, di confidare a lui tutto, “coll’improprie maniere disgusta la gente, e fa loro perdere la devozione”, per lo meno levarlo dalla sagrestia, auguri per il viaggio e la visita), Belluomini (stravag. ballottaz. ‘de vita et moribus’ di P. Perilli a Perugia), Gius. Canepari a Parma (notizie su P. Allomello, se la stanza sia sana, vitto etc., P. Carlo Bonfichi, deposito del sig. Dom. Allomello e spese fatte), il 29 ai PP. Gio Pietro Dalla Valle a Genova (quar.), Gio Ant. Negri ad Alessandria (pat. conf. per P. Bergesio), Vallaperta ad Ancona (carte relat. alla dama Ugolini di Perugia che chiede appropr. soddisfaz., da cui rileverà la proibiz. del s. offiz. al religioso di conf.), alla contessa Caterina Massini Ugolini (profondo rammarico per l’accaduto e, onde offrirle giusta soddisfaz, passate le carte al prov. che le esamini e provveda in merito), Pio Bidauri prov. de’ trinitari scalzi a Faenza (affari partic.), al sig. Gio Giac. Goveani a Racconigi (stima per lui e la sua casa, aria di Bologna non confac. al figlio, deve emendarsi dai passati disordini, nessuna difficoltà a trasferirlo intanto vicino a Bologna sulla via di Romagna per farlo passare a Perugia nella prossima primavera).