Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 17 aprile il gen. Moulin ha tentato di forzare al nord, bloccato dalla neve; le ostilità son riprese il 12 maggio, poi il 3 ed il 5 giugno le armate di Laharpe si son confrontate sopra Vado, con respingimenti successivi fino al Colle di Tenda, Kellerman manovrando sapientemente, quindi i piemontesi il 13 agosto han tentato, invano, un’azione contro il “Monte Ginevra” (il Monginevro).

     Mentre la repubblica di Genova veniva tribolata da armate terrestri francesi, austriache e sarde, al gen. Paoli è stata eretta una statua nel parlamento della Corsica, tuttavia molti facinorosi hanno dato alle fiamme le nuove leggi ma, di contro, il vicerè Eliot ha pubblicato un proclama, molto lungo e ponderato, sui benefici che l’isola ha ricevuto.

     Torniamo alla lettera a Negri del 22, comportante le solite dispense per i casi riservati, chiedendo conto di Ballester che vorrebbe andare in Spagna; aggiunge, tra l’altro, di salutare il priore Ferrero e di dirgli che pure a Roma, volendo cambiare “la carta (moneta) o Cedole in oro, o altra buona valuta, si perde il 12 per cento, motivo per cui anche qui tutti i prezzi sono alteratissimi”. (252)

     Assicura il canonico don Gio Giuseppe Paulovich Lucich a Makarska di aver ricevuto, tramite il vesc. di Cervia (Bonaventura Gazola dal 1° giugno 1795), gli egregi vari opuscoli, letti con soddisfazione, ammirandone il talento, commendandone lo zelo, la sagra e profana erudizione e la dottrina. (253) Nel pomeriggio gli riscrive, per rispondere a quella nel frattempo recapitatagli a mezzodì dal P. Ippolito da Lucca, per specificargli circa le messe del Purissimo Cuore di Maria, “non solo è verissimo quanto riferisce il P. Gallifer dell’Uffizio composto dai Benedettini di Francia, oltre che da varie chiese di quella Nazione, senza che si facessero carico di chiederne l’approvazione alla Congregazione de’ Riti”. Ma aggiunge, con fede, ”Quando verrà il suo giorno, Maria SS.ma farà dissipare tutte le difficoltà, che non sono ora superabili”.

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(252) Continua: scrivere al prov. di Lombardia del contumace P. Zuffinetti, ritrovato l’anno scorso a Galliate, il vagabondo P. Sbaraglini a Galliate o Vogogna, “trovandosi lontani i superiori, poco possono comandare”, scorgesi un abituale stato di disobbedienza; Curti ingaggiato soldato in Corsica; nota defunti per Vienna; reggenza S. Gior. a P. Ghersi; causa del prof.° Trulli per la secolarizz., ma quanto esposto nel mem. non regge; P. Dalla Valle chiede di prol. il sogg. a S. Salvatore.

(253) Continua menzionamdo un’erudita ed edificante lettera a Nostro Signore “che abbiamo avuto il piacere di rileggere stampata” e gli invia, in cambio, 10 coroncine con un librettino, tramite l’ab. Kantavver, cappellano dell’emo vesc. di Ancona, al quale C. scrive, ad Ancona, per inviargli lettera ed indulto da inoltrare in Dalmazia.