Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 15 al P. Pellegrino Palazzuoli a Bergamo: avendogli già assicurata la predica quaresimale a S. Marcello nel ’97 ed esendo stato invitato da mons. Costaguti per l’avvento del ’96 nella cattedrale di Sansepolcro, sarà sulla giusta via per venire a Roma. (249)

     Il 21 riscontra quella del 15 luglio di P. Guelfucci, da Belgodere in Corsica, ricevuta con il corriere di Milano, con notizie delle gravi coliche. Ha fatto benissimo a “spiegare” la delega ricevuta, risultata gradita, buoni intenti ai quali noi pure ci siamo uniformati. Gli comunica di aver scritto a Palmieri, come avrebbe dovuto averlo ragguagliato P. Rinesi, passa quindi al Curti, su cui riceverà una lettera del provinciale di Roma. Circa le facoltà che abbisognano per erigere il noviziato, essendo in corso l’esame delle cose religiose dell’isola, per ora non può esser dato corso alle suppliche. Una dilazione di qualche anno per collocare nei conventi che ne siano suscettibili una dozzina di religiosi pare opportuna, anche “perché proseguendo a trattenersi in Terraferma i due Collegiali Bonavita e Mariani, possano maggiormente profittare degli studi e rendersi sempre più abili al buon servigio che dovranno poi prestare colà”. (250)

     Il 22 al prov. Paolo Canciani a Venezia manifesta il piacere che si sia ottenuto di far luogo a due lettori esteri e che P. Porro abbia dato formale inizio alla scuola a Venezia; per Verona si provvederà. (251)

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(249) Il 15 ai PP. Leontino Varesio ad Asti (non può al quar. a Racconigi, annuale di Budrio), Bartol. Ballester a Genova (chiesta lic. per convalescenza in patria per 4 m., troppo, non essendoci convento, eventuale proroga), Gio Ang. Scazza a Piacenza (prof.° Bonf. Rognoni), Fil. Vallaperta a Senigallia (idem, due contendenti a S. Gior.; era stato proibito dalla s. congreg. della discipl. a P. Pizzoli di confessare la dama, ricorso finito in mano al vesc., e lì rimasto, così tutto nell’ambiguità, occorre saper se essa si confessi ancora da lui, disposiz. in merito), il 19 ai PP. Gio Ang. Belluomini a Pergola (ringr. relaz. esami degli stud. di Perugia, la cui posta segna 6 bajocchi i plichi franchi), Clem. Zampi ad Orvieto (pulp. d’Ischia di C., di S. Marcello, regg. di Città di Castello, lettor Grati a S. Fior., messe de’ preti fr.), Vinc. Arnaldi a Todi (monete oro e cambi della doppia genovese, si regoli in modo che non sia a discapito del ns. Abito), al sig. Lucca Gorelli a Todi (di non aver trovato ancora modo di chiarire).

(250) Al P. Gius. Rinesi vic.° priore a Bastìa, recapito di questa a Guelfucci e di altra del prov. a Mortini.stare colà"ariani, possano maggiormente profittare degli studi e rendersi sempre più abili al bu

(251) Continua (organizz. dei corsi in sintonia, P. Marchetti, quar. a Venezia, inviare tramite P. Ascher nota dei def. a Vienna), il 22 anche ai PP. Luigi Ghersi a Torino (vacante la regg. di S. Gior., pat. per recarvisi entro ott., pulp. vicino), Gio Pietro Dalla Valle a Genova (quar. e avvento, estens. proroga a trattenersi in patria), Paolo Marchetti a Torino (permuta fondo, lic. della s. congr. e perizia d’un pubbl. professore), Paolo Alessa. Piraccini a Cesena (lista def., pat. P. Piccinetti, conv. di Russi e Faenza, PP. mri Placci e Montanari).