Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Con garbo squisito commisto ad affabilità studiata si rivolge alla priora del collegio di Guastalla, madre Giuseppa Pastorini, “ci compiacciamo di fare alla di Lei docilità i dovuti elogi”.”Non è sempre la sola debolezza umana, che nelle persone Religiose ecciti gelosie, dispareri e disgusti, ma spesse volte ne ha parte il Demonio, che nemico della pace eccita sospetti sulle altrui azioni”. Fortunatamente, a deluderlo, ci sono abili e fidi consiglieri, secondo lo spirito e le costituzioni di quel regio collegio, ed in particolare il P. correttore che presiede a tutto. Docilità religiosa ed obbedienza desideriamo da Lei, pel bene del collegio e maggior lustro del di lei governo.

     Il 12 ringrazia dell’attenzione mons. Spiridone Berioli arcivesc. di Urbino il quale, mancandogli un predicatore, ha prescelto P. Bevilacqua, onorando così l’ordine ma, essendo di già destinato a Bologna, occorre interpellarlo oppure surrogarlo con altri. (246) A Vallaperta a Pesaro confida, sull’affidare i pulpiti, “creda, che questa parte dell’amministrazione Generalizia è presentemente uno degli impicci non indifferenti”. Osserviamo che, oltre alle somministrazioni interne, vi si aggiungano rilevanti richieste esterne, non sempre conciliabili ma dalle quali non è facile districarsi. Avverte Belluomini che il Curti si trova in Corsica, era ingaggiato nelle compagnie franche per 9 scudi grossi di Francia ma, subito dopo, ha fatto le solite parti per esser rilasciato, percui ironizza, i còrsi non son stati “così dolci di cuore da metter fuori il denaro”. Faremo sapere dell’espulsione, avvertendo del decreto il vicario gen. Guelfucci, così dovrebbe finire questa commedia, parendo difficile che da quell’isola possa scappare, salvo in Sardegna, dove anche sarebbe bene mandare l’eventuale intimazione.

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(246) Il 12 ai PP. Fil. Pontremoli a Reggio (pulp. di Venezia, annuale di Bologna, avvento di Guastalla procacciato da Vallaperta), Gio Ang. Dossena a Montecchio (figliolanza), Ambr. Ghioldi ai Servi a Milano (annuale di Bologna, quar. a Roma difficile fargli strada, allora a Racconigi), Zampi ad Orvieto (messe dei preti fr. nella ns. ch. di S. Pedretto, forse quar. a S. Marcello), Gio Ang. Bazzoni (continua: P. Savelli, lettura a Cortona, pat. conf.), Vinc. Arnaldi a Todi (sig. Lucca Gorelli per equiparaz. di monete), Deogratias Bianchi a Montecchio (quar. di Vogogna, annuale, Galliate, P. Balbi, presentarle alla curia di Novara), Gio Ang. Mazzasogni ai Servi (pulp. di Bardi, gita a Milano, Vogogna, Bologna, P. Besozzi, P. Ramponi lic. 15 gg., conclusioni di Guiducci, Casella e Grechi), Bevilacqua a Faenza (vuol lasciare il pulp. di Bologna per la cattedr. di Urbino, vediamo come comporre con l’arciv., lic. per vacanze, grazie per le attenz. al prov. Bidaur de’ trinitari scalzi), Vallaperta a Pesaro (continua: Facchini destinato quar. a Verona non può andare a Guastalla, come sa il prov. di Venezia, già nel ’94 restò senza, e con la rin. di Ghioldi dell’annuale di Bologna conferirlo a Gir. Pichi, pulp. dell’Umiltà di Pistoia, P. Ferioli, Lucca, Spoleto, PP. Grossi, Bevilacqua, Pontremoli, avvento di Guastalla, madre Pastorini).