Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Intanto, a Castellazzo, sua patria adorata, è successo un putiferio, come sappiamo dalla corrispondenza che segue. Si dice dispiaciuto, con Negri, di aver saputo che il P. socio stia poco in convento, gli scrive subito in merito ma lo avrebbe fatto prima se ne fosse stato avvertito subito, tantopiù che sente di alcuni scompigli, che il vescovo ha persino sospeso la confessione al Panizza, gli si chiede patente di confessione per Novellone, ma prima vuol sapere bene. Scrive anche altre due lettere, una al curato Marazzani, dolendosi dell’accaduto, raccomandandogli di ringraziare il vescovo dei saluti e lo assicuri del nostro ossequio, l’altra al Pellati, esprimendo rammarico, raccomandandogli prudenza e di dialogare col prelato opportunamente.

     Chiede al card. Francesco Maria Banditi arciv. di Benevento accondiscendenza al trasferimento del priore Mattei, persona a lui graditissima, a causa della malsalubre aria, assicurandogli una destinazione idonea. A sostituirlo ha prescelto Vincenzo Zampagni, attuale priore a Monterano, cui chiede riscontro.

     Conviene con Rabbi, a Budrio, sulla revisione degli scritti affidatigli, di aver sospettato che le note opere fossero indigeste, tuttavia non dovevamo negargli la revisione. Vedendo che non potrà intervenire al capitolo, gli chiede di presiederlo lui. Facchini ha ritirato la sua imbarazzante candidatura. (208)

     L’8 al P. Gio Angelo Buzzoni a S. Giorgio sulla pronta ubbidienza di P. Maggi, commenta che altrimenti sarebbe stata vana “la sua lusinga di ritrovare in noi un Padre anziché un giudice”.

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(208) Il 4 ai PP. Negri (continua: P. Gallina destinato per l’annuale), Vinc. Graziani a Perugia (vegliare su Perilli, lettera del card., spiritosa invenzione), Ang. Paoletti a Passignano (per l’eventuale conferma a quella scuola, non tanto al cospetto di questo tribunale, quanto di quella comunità), a Belluomini a S.M.N. (non spetti né all’ord. né al Paoletti agire nella causa vertente tra quel mons. govern. e la comunità di Passignano, perciò non possiamo permettere al Paoletti di trasferirsi a Roma per quest’oggetto, dovendo l’ord. comparire in forma passiva, corrisp. con l’arciv. di Benevento sull’apoplessia di P. Mattei e sostituz. con P. Zampagni), Fel. Mattei a Benevento (libero di venire a Roma, dove gli si troverà una collocaz. conveniente),.