Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 3 gennaio Caselli trasmette al provinciale Gio Battista Celsi a Venezia ai Servi la citatoria del prossimo capitolo e la deputazione a presidente per P. Faustino da Ponte. (190)

     Spiega con vene di sarcasmo a mons. Cossu a Bosa, che gli ha raccomandato il P. lettore Gubeddu (a parte essersi questi portato, da Livorno, fino a Bologna, col pretesto di non trovar pronto imbarco per la Sardegna, percui è arrivato a destinazione il 30 dicembre), avendolo assegnato a Cibona non è stato un volergli far torto, per il numero e la qualità delle letture, avremmo voluto un maggior impegno per la nuova distribuzione che si farà a maggio 1796 e per le sue premure l’abbiamo “nella maggior considerazione che ci sarà possibile”. La situazione, come sa, è assai ristretta. Le letture di filosofia si sono ridotte in questo triennio a tre, una ai Servi di Bologna, l’altra a S.M.N. a Perugia, ma di quella assegnatagli non può dolersi, essendo appartenuta via via a Pirattoni, Filippi, Belluomini, i primi due dopo esser stati lettori a Città della Pieve ed il terzo in Perugia, percui ad egli, avendolo invece mandato di sbalzo colà, non si può disconoscere un riguardo usatogli, offrendogli per di più l’occasione d’impossessarsi in questo triennio della morale, preseguendo da sé altri studi; conclude con la promozione di Argelati a vescovo di Velletri, “Sarà preconizzato nel primo Concistoro”.

     Di questa ne informa P. Gregorio Maria Falchi a Cuglieri, rimarcando che Gubeddu sia stato in giro per ben otto mesi, esprimendo dispiacere per gli incomodi di Porto Torres, comunicandogli la morte di P. Fara, la nota di P. Belluomini riguardante lo spoglio di quel convento, aggiungendo che del credito di Foligno il debitore, essendo in miseria, ne chiede il condono. (191)

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(190) Continua (se va a pred. a Brescia lo avverta, P. Massetti quar. a Budrio, relig. defunti, l’unione deve esser approv. dalla congr. de’ vesc. e r., interessare il proc. gen.); al P. Vinc. Gallina a Sommariva (quar. a Castiglione delle Siviere).

(191) Il 3 ai PP. G.B. De Sanctis priore di Cibona (ironizza “si ringrazia della partecipataci notizia del ritorno fatto colà da quel P. Lettore Gubeddu dopo varie vicende di pericoloso viaggio”), Fel. Mattei a Benevento (peso dei libri da portare, il giovane ha trovato ricetto fra gli agostiniani, capitali nel Regno, cosa pessima litigare in Napoli, P. Cenerazzi).