Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Infatti scrive a Bernasconi, ex provinciale, definitor generale e priore a Pergola, “Non mancano a lui i caratteri e le qualità necessarie per succedere a Mons. Argelati nel regime della Parrocchia di S. Nicola in arcione”, disponga le sue cose, che l’avviseremo. Di questa elezione intanto ne renderemo inteso l’emo nostro protettore vicario.

     Con P. Clemente Zampi ad Orvieto si mostra assai attento e circospetto, per la stima che gli porta, gli ha riservato il quaresimale di Mantova, ma circa l’altare dell’Addolorata con sette spade da erigeri nella collegiata di S. Andrea, per celebrare la festa del venerdì di Passione, anche se il procuratore generale è d’accordo, Caselli si mostra prudente: “Noi però dal fatto che colà non si coltivi veramente la divozione dei dolori”, infatti se ciò fosse non verrebbe in capo ai devoti di trasportarla altrove, mentre il volerla impedire come una privativa sarebbe “quasi lo stesso che il considerarla come cosa venale”, comunque trattandosi di una devozione così affine alla nostra, “d’uopo è darsi prenura, onde non ci scoppi dalle mani con Nro vituperio”.

     Ringraziando Vallaperta a Guastalla anche degli auguri partecipati dal “nro Reale Collegio”, impartendo a mezzo suo ben volentieri a quelle degnissime religiose ed educande la paterna benedizione, aggiunge “Subito che vedremo Mons. Argelati eseguiremo fedelmente la commissione, e fin d’ora l’accertiamo del maggiore gradimento. Veram(ent)e ha tutta Roma applaudito a quest’elezione”, gli comunica quindi di aver fatto suo successore Bernasconi e di essersi incontrato con l’emo Antamori per definire le messe di P. Zampi. (188)

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(188) Ai PP. Vallaperta (continua: non crede di poter offrire il quar. a P. Ferioli, magari nel ’96, “Il curato di S. Maria in via fa molto parlare di sé, e sta molto male nell’animo di quest’ Emo Corsini Vicario”), Am. Amati a Pesaro (P. Pichi vuol stampare il libretto della corona de’ Sette Dol., non ha risposto, vecchio o nuovo?), Dini a Cesema (P. Bianchi, frà Tom. Zagni, ebreo Bulaffi, conteggi vari), il 31 ai PP. Giac. Fil. Cocchiaroli a Perugia (“acconsentiamo che quel P. Perilli faccia la pub(blic)a Conclusione di fi(loso)fia”, racc. di curare non solo la tesi, ma anche e princip. la teol., quar. a Borgo S. Sepolcro), Belluomini a Gubbio (questioni sulla scuola, Curti in giro per i conventi della Lombardia, “Gli Spagnoli e Napoletani non comunicano con noi in suffragies. Bensì i Tedeschi, cui si possono indirizzare le lettere a Vienna, ed Inspruch”), Pell. Marazzani a Borgo S. D. (spoglio Bonfichi, per il taglio di piante nota esatta n.°, qualità, e s’informi come in quella diocesi i parroci, come delegati della curia vescovile, si comportino in merito, per sapere se basti la ns. licenza, altrim. ne scriverà al proc. gen.).