Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 28 sospira alla madre M. Fedele Melchiorre priora delle terziarie a Chieri, ringraziando degli auguri, “purtroppo sono generali (da) p(er) tutto le cattive circostanze, onde raccomandiamoci a Dio”. Al P. Pier Francesco Viecha a Mendrisio conferma che i religiosi della provincia lombardo-austriaca abbiano licenza di confessare, anche se non deriva dal generale, trattandosi di “esteri”. (127)

     In queste lettere dei primi 18 mesi di generalato abbiamo colto, pur nel riserbo e nella discrezione che lo caratterizza, l’inizio di inquietudini ormai serpeggianti. Questi ultimi anni son stati caratterizzati da grosse rivoluzioni: non solo nel 1776 vi è stata la dichiarazione d’indipendenza americana e la conseguente costituzione degli Stati Uniti d’America del 1787 da cui, con le ripercussioni in Inghilterra ed il fallimento delle riforme in Francia, è seguita la rivoluzione francese, con una caratteristica nuova, del tutto particolare, mentre quella americana è stata una riscossa d’indipendenza, quella francese, essendo risultante dal crogiolo dell’illuminismo, si indirizza alle folle, infatti la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 è rivolta a tutti, di ogni nazione e grado. Non solo, ma il fatto che essa abbia facilmente attecchito nelle cerniere della Savoia e del nizzardo, è sintomatico che non rappresenti più soltanto lampi lontani, ma avrebbe coinvolto e sconvolto non solo l’Italia ma anche l’Europa. Nove mesi e mezzo dopo l’esecuzione di Luigi XVI il 16 ottobre ha perso la testa anche Maria Antonietta, evento ancor più impressionante. In dicembre gli austro-prussiani hanno dovuto ripiegare oltre il Reno, il 12 i vandeani, fomentati da nobili e preti refrattari, in connubbio con contadini ostili alla leva, sono nuovamente sconfitti a Le Mans. Tolone, occupata dagli inglesi a luglio, il 19 dicembre è stata liberata grazie ad un giovane ufficiale d’artiglieria, che farà presto parlare di sé tutto il mondo.

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(127) Il 28 ai PP Gio Ant. Negri a Caselle (difficoltà per il capitolo, buon viaggio per la predica a Codogno), Luigi Vivarelli a Firenze (Emo Corsini ), Gio Ang. Baudisson ad Asti ( pred. di Milano ), Gius. Majola a Castellazzo (m.ro Prigioni, mons. vesc. non vuole che predichi la quar., se è risoluto può nascere qualche disordine), Vinc. Gallina (capitolo), Gius. Ang. Fil. Porro ai Servi a Venezia (aug.), Leontino M. Varesio ad Asti (avv. e quar. 1795, si vedrà), G.B.Celsi ai Servi a Venezia (pred. cattedr. di Belluno e P. Albertini nella collegiata SS. Apostoli colà, Ang. Massetti a Budrio, Pichi a Venezia, il parroco di Bresciana non può abilitarsi a ben. abitini se non ne conosce il nome), Viecha (prof.° Ciceri rimarrà nel noviz. di Bologna, Balossi, ab. Maderni), ringr. auguri i PP. Gius. Gualdi a S. Gior., Am. Davide a Montefano (e quar.), Am. Baldini a Rimini, Gio M. Centeneri a Firenze (16 scudi tramite P. Grossi), Pell. Ghirlanda a Pesaro, Lorenzo M. Ferri a Rimini, Bonfiglio Cotta a Foligno, Cam. Bruschetti a Parma (P. Nasi “colla mistura di dolce ed amaro imparerà”), Gius. Predieri a Bologna (lic. per il viaggio), Benizio Bottacci a S. Gius. (il supposto breve per P. Marchesini e predica lì), Mazzasogni ai Servi (buona educaz. dei professi, quares. di Fontana), Agapito Boccanera a Città di Castello (per ammett. all’esame il bac. Prosperi, dovrebbe esporre le questioni di 6 e non 5 trattati, oppure 5 con espressioni solide), Gius. Gasparini ai Servi (educaz., canto fermo e cerimonie), Zampa priore a S. Pedretto (rescr. apostol., indulto, messe perpetue e avventizie, quelle in più vedrà di farle celebr. in conv. della prov. di Mantova), mons. Ant. Buzzini protonot. apostol. e prevosto a S. Secondo, Gio Ang. Buscaglia vic.° del s. offizio, avv. Dom. Ant. Mutarelli a Benevento (istrom. di permuta, occorrendo il beneplacito della s. congreg., con qualche difficoltà, questioni giuridico-amministr., “oltre al vantaggio di trasferire la sua possidenza dallo Stato al Regno Pontificio”, “l’utile verrebbe ad essere più metafisico che reale” e riscuotendo 44 ducati il convento perderebbe il suo frutto, f.lli Martini interessati, il proc. gen. ne ha parlato con l’avv. Zuccheri). Pell. Marazzani a Borgo S. D. (giudizio dell’arch. Marchetti, pretese stuccatori Albertilli e Ghezzi, ultimaz. Ch. e sacrestia, quadro nel coro, dott. Corvi, P. Volpini, difficoltà ad acquistare la casetta delle suore, questioni finanz., affare Fogliani), Gian Pietro Rossi a Reggio (spiacente che i novizi difettino, chi poco, chi assai, in latino, consol. siano vogliosi di studiare, apertura degli studi nel 1796).