Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 12 lo raggiunge Vallaperta ed il 13 è in visita a Castel San Giovanni. (97) Il 15 raccomanda a Dini sulla chiesa di Ravenna per i “Divoti del Sagro Cuore di Gesù” patti chiari, onde “salva sint jura”. Tornando alle dolenti note, “Del P. Vittorio non possiamo credere, che sia stato, e molto meno, che siasi trattenuto in Castellazzo, mentre se ciò fosse l’avremmo saputo, avendone discorso con persone le quali l’avrebbero dovuto sapere, né l’avrebb.° occultato”, e conclude “Oggi 15. speriamo di poter essere di partenza per Soragna, e per Parma”, compiacendosi che abbia disposto di mandare a Rimini P. Guerrini.

     Nella lettera che il 24 da Piacenza scrive a Castellazzo al priore Giuseppe Majola tratta del quaresimale del curato Marazzani, di P. Longhi, del P Baudisson che, non potendo avere la quaresima ha desiderato l’avvento, aggiunge “Non sappiamo se il P. M. Gius(epp)e nro Fr(at)ello siasi restituito colà. Al caso che sì, (g)li dica che siamo molto obbligati alle sue premure per l’incumbenze dategli”, ma nessun cenno all’altro fratello Vittorio. Voltiamo pagina. Il 25 con Prosperi, a S. Marcello, dopo aver accennato al provinciale di Spagna per la riduzione degli obblighi, al novizio Casella, ai PP. di Benevento ed al Colacicchi, affronta la questione di Borgo San Donnino, dei capitali del defunto Mazzasogni impiegati nella fabbrica della chiesa, intanto devono andar fuori a celebrare, ma occorre aprirla al più presto, anche perché se i religiosi venissero a mancare, essendo assai vecchi, toccherebbe al parroco fare tutte le funzioni, dei debiti quindi da pagare, poiché sarebbe un danno gravissimo sospendere i lavori. Torna sulla spinosa questione personale con Dini: “Abbiamo ricevute le due sue (del)13. e 19 ed ora incominciamo a credere che il P. Vitt.° sia stato a Livorno e che possa forse ricuperarsi, cosa che non abbiamo mai saputo credere p(er) lo passato, p(er) motivi che (g)li diremo” a voce.

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(97) O.S.M., Reg. Visitationes generales ab anno 1780 ad 1808. Poi, il 15 ai PP. Gio Ang. Locatelli a Senigallia (passare in patria due mesi), Carlo Ben. Silvetti a Montefano (lettura di Sabbioneta), Fabriz. Beruti vic.° del s. offizio a Passignano (fac. di assolv.), Erc. Ant. Bonanomi a Como (lettura del P. Silvetti a Sabbioneta, P. Vallaperta accomodam. con P. Mazzasogni su spoglio Bellini in 100 sc. rom. al conv. di Borgo S. D., Vallaperta voleva favorir S. Fior., ma stimiamo meglio così, spoglio P. Zenoni, pulp. di Milano, P. Martinengo dice di non poter abbandonare la sua ch. di Mantova), Giac. Fil. Cocchiaroli a S.M.N. (quar.), frà Ang. Dossena laico prof.° a Borgo S. D. (contratto terre Ricardi, ff. entrata e uscita, sua salute), Gio Ang. Alessandria a Morra (erez. comp. de’ Sette Dol., lic. libri proib.), il 22 a Luca M. della SS. Trinità passionista al Ritiro di S. Michele a Vetralla (fac. di ben. abitini di M. Addol.), il 25 al P. Bernasconi a Pergola (pat. conf. PP. Taddei e Artesana).