Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Al march. Alessandro Baldassini a Senigallia, dei debiti dei PP. Bartolucci e Facchini, precisa che non li possano soddisfare in una sola risoluzione: non bisognava far loro credito. (74)

     Viaggiando in quella direzione il Rev.mo P. Cavalieri, ex prov. dei chierici regolari della somasca e rettore del collegio clementino di Roma, malgrado la podagra che lo affligge, il 3 aprile Caselli si premura di avvertirne i priori di S. Giacomo di Foligno e di S.M. Nuova di Perugia affinché lo ospitino al passaggio.

     Al vesc. di Urbania si premura trasmettere la patente per il prof.° Vincenzo Sciocchetti, per trasferirsi a Senigallia, benché ritenga strano che l’aria di Perugia possa esser poco confacente alla sua salute, e ringrazia per la benevolenza verso P. Cocchiaroli invitato a predicare il quaresimale in quella cattedrale. (75)

     Al conte Gregorio Chiaramonti a Cesena offre le rassicurazioni che il P. Ant.° Selvatici, venendo a S. Marcello per esporsi agli esami, riceverà tutte quelle facilitazioni “combinabili con la giustizia e dovere, che ci corre in qualità di Capo dell’Ordine. Del buon esito però del suo esame non possiamo rispondere dipendendo questo dalla di lui abilità e del giudizio che ne formeranno i PP. Esaminatori”.

     Il professario di Bologna è in parte occupato da sei preti francesi percui non si sa se il prof.° Caroselli continuerà con la filosofia, forse a S. Giuseppe.

     Il 12 anche al card. Corsini, riscontrando le premure verso P. Guiducci, nipote del vicario gen. d’Albano, al quale ha già dato dispensa per l’età, ribadisce che, per entrare al collegio a S. Marcello, dipenda dal suo studio e dalla sua abilità. Invece per il postulante Giacomo De Andreis, che vorrebbe prestar servizio o qui o a S. Nicola, benché già trentanovenne, ne ha già interessato il provinciale.

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(74) Al P. Testafochi a Vignale (m. dei PP. mri Chenna e Costa, due pat. per i nuovi priori, occorre il regio placet, m. del priore Sardi alla Vezza, con P. Dalla Valle ha fatto le parti intimatele? Con P. Marazzani è “accomodato questo benedetto affare della Parrocchia di Castellazzo?”).

(75) Il 3 ai PP. Mazzasogni a Reggio (pat. di correttore della comp. de’ Sette Dol. eretta nel 1648 per quel priore e suoi successori nella terra di Gonzaga), Fil. Pavesi a Montefano (conf. i fedeli di ambo i sessi), Gio Pietro Galassi ai Servi (stanze di Lucca impegnate per gli stud., P. Am. Bertoncelli), il 6 ai PP.Solinas a Perugia (trasfer. di Sciocchetti), Giac. Lodi a Lucca (si risparmi l’incomodo di venire a Roma, mancandogli i requisiti), Bartol. Ballestrer a Genova (prima le reggenze erano molte ed era più facile accettare tutti, bacc. Boselli), Am. Romani a S. Giorgio (rammarico pel pervicace comport. del bacc. Brini e biglietto del card. arciv. ordine di passare a Pesaro), Bernasconi a Pergola (dimiss. per i PP. Luigi Ruspantini e Carlo Ramero Taddei, collegi, di P. Paoletti e del prof.° Curti nessuna nuova, forse si aggiungerà il conv. di Benevento, sotto la ns giurisdiz., ma piccolo, 2 o 3 sac. e 1 converso, scomodo, visita ogni triennio, d’altra parte reclamano la riunione all’Ordine e ne hanno diritto), a Dini (spese superflue di P. Giberti, P. Gherardini esiliato dalla Toscana, sarebbe bene saper il perché, comunque resta la pena comminata dal prov. Rabbi, affare del fu P. Bendinelli, affare del priore Simi si va mettendo bene, anche se ha pernottato spesso a casa Sarti, benché, a Civitella, per le scuole, avrebbe potuto fruire della casa del vicario foraneo, la messa solenne d’intesa col vesc. gli sarà proibito cantarla in nostra chiesa, ma per ora zitto), il 10 al bacc. Giannang. Locatelli a Senigallia (pubbl. conclus. del sig. Camillo Savelli, fac. conf. secondo le concess. vescov. per 6 mesi), al P. Amadio Amati a Pesaro (pat. conf. per P. Buonag. Tazzi).