Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 17, congratulandosi con la madre badessa Gaetana Sarò a Portaria, già la mette elegantemente in riga, esprimendole il piacere dell’elezione a superiora “speriamo nel Signore, che Ella disimpegnerà il grave uffizio lodevolmente, facendo il miglior uso della Sua pietà, e prudenza”, quindi ringrazia anche le religiose dei graditi uffizi impartendo “con tutto lo Spirito la Paterna Nostra benedizione”. (38) Il 20, riscontrando la lettera del governatore di Rimini Ignazio Guiducci, tramite il convento di Montefiore, va subito al sodo: “Il d(ett)o Nro Collegio di S. Gius(epp)e è destinato a ricevere i giovani di talento” … “qualità che mancano certamente al Chierico Nro Fr. Placido Amadio Guiducci, ond’è che questi occuperebbe mal’a proposito un luogo” … “che altri di conveniente aspettativa occuperà utilm(ent)e. Avremo la cura di collocare il di lui Figlio in altro luogo di Sua compiacenza”. Caselli, facendo resistenza alle pressioni di un così importante personaggio, che lo riguardano per di più in linea diretta, dimostra molto buonsenso, anche perché un giovane, poco più che mediocre, si troverebbe certamente non a proprio agio tra coetanei selezionati in quanto molto brillanti negli studi.

     Loda P. Felice Fassini a Racconigi “Abbiamo inteso con tutto il piacere” … “di esser Egli da quel rispettabile Pubblico stato eletto a quella cattedra di Filosofia” percui, in vista dell’onore del ns. abito, “consentiamo, che ne accetti la onorevole carica”.”Gli raccomandiamo di non risparmiare ogni opportuna cura e fatica … colla maggiore utilità dei giovani e pubblica soddisfazione”, soggiungendo di aver provveduto alla reggenza di Torino.

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(38) Il 17 a P. Gius. Gatti a Forlimpopoli: per la quar. scelga o P. Luigi Grossi o P. Vinc. Gallina.