Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


Pagina 13 di 300       

%



     P. Filippo Dini riceve una lunga ed interessante lettera di Caselli, del 22, con cui lo rassicura per il collocamento in collegio del di lui nipote, passa a trattare del prof.° Alessio Battisti, infine di P. Lodi il quale può scegliere tra due tribunali cui ricorrere, o alla penitenzieria o alla fabbrica di San Pietro, dove si paga un’ammenda, una specie di sanzione amministrativa: in molte pagine del suo epistolario, sfodera molta appassionata scienza giuridico-canonica, addentrandosi con competenza anche nelle procedure.

     Il 25 ringrazia l’avv. Giuseppe Danesi, giudice a Luserna, per il gentilissimo ricordo in occasione di una predica fatta, anni prima, a Bibiana. Concede licenza a P. Camillo Bruschetti a Reggio di trascorrere le vacanze a Bologna, ma rivolge l’attenzione ai giovani per la pubblica disputa di filosofia. (22)

     Il 26 in Francia vien pubblicata la legge n. 2209 relativa agli ecclesiastici che non abbiano prestato il giuramento o che, dopo averlo prestato, l’abbiano ritrattato, persistendo così.

     Il 29 scrive al P. Gioachino Pinheiro maestro e definitore a San Luca a Lisbona, che vuol divenire correttore della Compagnia de’ Sette Dolori di M.V., eretta canonicamente dal 1733 nel monastero di San Paolo primo eremita di quella città, ed al P. Zeno Matteo de Sorribas a La Curva, via Barcellona, Saragozza, San Miguel, ringraziandolo delle congratulazioni e rassicurandolo che tutti i suoi compagni stanno bene e P. Domenichelli è collocato come lettore pubblico e priore a Pergola. (23) Al P. Federigo Vannini a Firenze, tramite la posta di Milano, risponde in ritardo per la cappella funebre eretta anche a Roma per la morte dell’imperatore Leopoldo II, cui succede Francesco II, nonché per vari altri motivi; mons. Albergotti vorrebbe l’aggregazione o fratellanza delle compagnie de’ Lanternini di Firenze e di Santa Caterina d’Arezzo alla confraternita de’ Sette Dolori di M.V. Il 31 al P. teol. Luigi Vivarelli, che ha chiesto di esser dispensato dall’accettare l’incarico al seminario di Arezzo, per ragioni di salute. (24)

* * *

(22) Il 25 al P. Romani a Bologna S. Giorgio (cattiva e scandalosa condotta del prof.° Pietro Giambastiani, poco dissimile il bacc. Brini, esercizi spir. per 9 gg.), il 29 al P. Am. Caracciolo de Semidei a Lucca, (Giambastiani, 15 gg.).

(23) Il 29 al P. Ant. M. Bologna olivetano cellerario di Monte Morcino a Perugia, circa il credito col P. Paoletti.

(24) Il 31 ai PP. Stef. Antommarchi a Lucca (prof.° Giambastiano), teol. Luigi Vivarelli (chiede d’esser dispens. dal sem. di Arezzo per incomodi di salute, recapito di P. Ang. Campana), a don Giov. Franci, parr. di Campoluci, per la comp. de’ Sette Dolori nella ch. dei SS. Pietro e Paolo.