Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     L’8 asseconda il pio desiderio manifestato da don Bernardo de Olea Rodriguez de Valderabbano, canonico e priore della cattedrale di Leon, in Spagna, di ampliare il culto della SS. V. Addolorata. (20) Il 12 acconsente al P. Luigi Poletti ai Servi a Bologna “se la Reale Accademia di Firenze l’ha voluto onorare col dichiararlo suo Socio, di buon grado acconsentiamo che Egli ne accetti l’onore”. Il 18 vorrebbe proporre il P. Stefano Antommarchi lettore teologo in un seminario vescovile che ne avrebbe bisogno, in una città dove esiste un convento dell’Ordine, con onorario di 40 scudi annui, perciò, col massimo segreto, faccia sapere la sua eventuale disponibilità, con inizio novembre, per insegnarvi dogmatica la mattina e morale il giorno. Ringrazia P. Francesco Testafochi ad Alessandria dei ragguagli su Castellazzo e su tutti i raggiri dei religiosi di Genova, per impedire la visita a quei conventi, il solo P. Perando meritando giustizia, essendosi adoperato all’uopo ma, purtroppo, avendo altri demeriti, non può esser promosso; desidera relazione sugli studenti di Asti e di Torino, dove Testafochi si recherà, comprendente ‘pro veritate’ indole, costume, applicazione, profitto, esercizio scolastico, e ne sollecita P. Felice Fassini. Scrive a Giuseppe Brandini, a Sassari, di incaricare P. Gregorio M. Falchi di ossequiare il servita Giovanni Antonio Cossu, vescovo di Bosa, insigne fisico, teologo, oratore sacro e pastore. (21)

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(20) Il 4 agosto ai PP. Paolo Lazari ad Alessandria e Ant. Venturini a Verona (pulpiti), Ang. Scovoli a Senigallia per il vicariato al S. Offizio e aggiunge ”preghiamo il Sig. che dia riposo all’anima del povero P. Mro Beliardi”. L’8 ai PP Giac. Granelli a Monterano (recarsi a Roma per propri affari), Gio Ang. Bernasconi a Pergola (terza fuga del prof.° Curti), Fil. Dini (lunga lett. spese malattia e sepoltura, P. Lodi, P. Bertolazzi), Luigi Bentivegni ai Servi a Bologna (pat. per gli stud. P. Bonavita e prof.i Bussi e Siffredi, loro eventuale preparazione “persuasi che, ‘secundum Deum’ determinerà quello che più conviene”, P. Bertolazzi, P. Lena), il 10 al P. Luigi Vivarelli a Siena (“ritornando a Firenze lo preghiamo di rinnovare gli umilissimi Nri ossequi all’Emo Corsini ed a Mons. Nunzio di fresco destinato a Vienna”, fuga del Curti), l’11 ai PP. Franc. M. Testafochi ad Alessandria (conv. di Genova, P. Rossi, “Ci spiace poi di sentire, che per Castellazzo sia Egli per avere gravi disturbi”, essendo stato dimesso il P. mro Gasti, che vuol vestire da religioso e vivere da secolare, ottenne licenza ‘ad annum’ per assistere sua madre, né sappiamo se l’abbia fatta confermare, fuga del Curti in Alessandria, priore Ferrero), Dini (prof.° affetto da etisia, la destin. a Reggio sarebbe micidiale, P. Lodi), Gio Ang. Mazzasogni a Reggio, Gio Ang. Locatelli a Senigallia (per recitare ai Servi di Venezia il settenario di M. SS. Addol.), al teol. canon. della cattedr. di Asti Morelli, il 12 ai PP. Gior. M. Panigati a Loreto, Am. Amati a Pesaro (“Poiché il Card.e Legato ha voluto graziosamente interessarsi … a favore del fuggitivo Prof(ess)o Amadio Curti onde ottenerli da questa S. Penitenzieria l’assoluzione” che aspetti il risultato, soddisfaz. per saggia e caritatev. condotta del priore), Dini trasfer. di Bertolazzi, P. Lodi, Curti), Carlo Giberti ai Servi (Bertolazzi, Lodi), Gaet. Ang. Mariani a Reggio (pulp. di Ferrara dove è stato tre anni P. Pontremoli; march. di Licciana), il 17 al P. teol. Luigi Vivarelli a Monte Pulciano “E’ veramente un po troppo gravosa una scuola di mattina e giorno, e sopra materie e trattati diversi, come egli ci scrive essere la scuola del Seminario di Arezzo”.

(21) Mons. Cossu, in G. ROSCHINI, Ibid.; il 18 ai PP. Gian Fil. Pontremoli a Reggio (pulp. avv. a Montefano e quar. a Perugia), Gio Ang. Bernasconi a Pergola (interessamento del card. legato per Curti, presentatosi spontaneam. dopo pochi giorni, lettera del P. Amati utile se dovesse scrivere all’emo Doria, festa di S. Filippo, racc. al P. Quaglia i libri contab. di Portaria), al P. Gius. dell’Ang. Custode degli osservanti dell’Immac. Concez. all’Isola di San Michele di non poter entrare nel merito del computo delle elemosine ed offerte per gli abitini. Il 22 al sig. Carlo Cantua a Bologna lodando lo spirito cristiano verso il suo offensore, frà Pell. Cantua, che deve scontare la pena, prima di poter ascendere al sacerdozio. Ai PP. Gio Ang. Locatelli a Sinigallia (recarsi a Venezia per il settenario di M.V. Addol.), Gius. Mazzasogni a Piacenza (risp. al P. Sbaraglini, giovane Picciati, al march. di Licciana non deve esser piaciuta la risp. di C., converso Faloppa, prof.° Beltrami secondo le bolle pont., Am. Curti).