Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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L’orazione latina nella cappella pontificia (1791)

     La mattina di giovedì 6 gennaio, per la solennità dell’Epifania, Pio VI, “celebrata la S. Messa nella sua cappella segreta, conforme il consueto di tutti gli anni, dall’Emo Sig. Card. Campanelli Pro-Datario, fu introdotto dalla (presso) Sant. Sua il Collegio de’ Sigg. Scrittori Apostolici, da’ quali gli fu umiliata la solita offerta di 100. scudi d’oro dentro una coppa d’argento, che il S. Padre si degnò di ricevere con atti di paterno amore a sé connaturali, ed in tale circostanza il Sig. Ab. Antonio Benucci Rescribendario di detto Collegio con molta eleganza, e spirito perorò a nome del medesimo Collegio” con un’allocuzione latina. “Terminata l’Orazione (alla quale il S. Padre rispose con altra tenera e dotta Allocuzione) si condusse alla stanza de’ Paramenti, ove assunti gli abiti sagri, si trasferì nella Cappella Sistina di quel Palazzo Vaticano ad assistere alla solenne Messa, che cantò l’Emo Sig. Card. Corsini Vesc. di Sabina, con l’intervento di altri 22. Emi Porporati, de’ quali assisterono al Soglio la Santità Sua gli Emi Carafa, Salviati, e Altieri, il primo da Prete, e gli altri due da Diaconi, ed ai loro luoghi rispettivi lo assisterono i Sigg. Conservatori, il Sig. Ambasciatore di Bologna, ed il Duca di Poli Maestro del Sagro Ospizio. In detta Cappella intervenne la solita Prelatura, i Capi delle Religioni, e tutti gli altri che godono l’onore di assistere alla funzioni Papali. La consueta Orazione latina vi fu dottamente pronunciata dal Reverendiss. P. Fr. Carlo Caselli Proc. Generale dell’Ordine de’ Servi di Maria, che riportò a generale approvazione della rispettabilissima Udienza.