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Il card. De Bernis il 17 novembre 1790 scrive al sig. De Montmorin, ministro degli affari esteri: “Se si amasse il bene, la pace e l’ordine, se vi fosse una buona fede, se si amasse la religione, la quale sola è l’appoggio di ogni autorità e di ogni forma di governo, non vi è stato mai un papa più portato alla conciliazione di questo, e il suo amore per la tranquillità in generale, e la quiete delle coscienze, non ha altri limiti fuor di quelli del dovere prescritti dai canoni della chiesa di cui è capo: se si decidesse di intendersela con lui e coi vescovi del regno, invece di abbattere tutte le regole della chiesa cattolica, si perverrebbe in breve tempo alla conciliazione ed all’aggiustamento di tutto. Ma se si vuol tutto distruggere e formare una nuova religione, s’incontreranno delle difficoltà più grandi di quello che non si possa credere” … “Voi avete potuto notare, o signore, che in cento occasioni non vi è mai stato in Roma un vescovo ministro del re di me più moderato, più amico della pace e della conciliazione”. (102) (102) Artaud DE MONTOR, Vita di Pio VII, v. I, pp. 230-31. |