Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Il card. De Bernis il 17 novembre 1790 scrive al sig. De Montmorin, ministro degli affari esteri: “Se si amasse il bene, la pace e l’ordine, se vi fosse una buona fede, se si amasse la religione, la quale sola è l’appoggio di ogni autorità e di ogni forma di governo, non vi è stato mai un papa più portato alla conciliazione di questo, e il suo amore per la tranquillità in generale, e la quiete delle coscienze, non ha altri limiti fuor di quelli del dovere prescritti dai canoni della chiesa di cui è capo: se si decidesse di intendersela con lui e coi vescovi del regno, invece di abbattere tutte le regole della chiesa cattolica, si perverrebbe in breve tempo alla conciliazione ed all’aggiustamento di tutto. Ma se si vuol tutto distruggere e formare una nuova religione, s’incontreranno delle difficoltà più grandi di quello che non si possa credere” … “Voi avete potuto notare, o signore, che in cento occasioni non vi è mai stato in Roma un vescovo ministro del re di me più moderato, più amico della pace e della conciliazione”. (102)
     In Francia quest’anno è stata votata dall’Assemblea Costituente la “Costituzione civile del clero”, secondo cui vescovi e curati vengono eletti come gli altri funzionari e devono rispondere ai loro superiori ecclesiastici anziché al Papa.
     Alla morte di Giuseppe II il granduca di Toscana Leopoldo I assurge imperatore del Sacro Romano Impero, col nome di Leopoldo II, mentre la Toscana è affidata ad un consiglio di reggenza.
     La Prussia firma un trattato con l’Austria, rinunciando alla sua politica espansionistica.

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(102) Artaud DE MONTOR, Vita di Pio VII, v. I, pp. 230-31.