Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Una sospettosa diffidenza aleggia tuttavia nell’aria, come si evince da una lettera del Palmieri in questo carteggio del 9 dicembre 1788: “Abbiamo avuto un certo Ab. Spina che si è trattenuto in Pisa molti giorni: egli è amico di Lampredi, ed è uditore del Maggiordomo Pontificio. Questa sua fermata in tempo che dovrebbe essere al suo impiego in Roma ha suscitato molti sospetti, e molto più le sue relazioni”. (99)
     Nella biblioteca di Spina troviamo il Compendio del trattato storico dogmatico-critico delle indulgenze, con un breve catechismo sulle medesime secondo la vera dottrina della Chiesa proposte dal Vescovo di Colle a’ suoi parochi, Pavia, 1789. Dalla prefazione di Giuseppe Zola apprendiamo trattarsi dell’estratto o compendio del Trattato storico-critico-dogmatico delle indulgenze dell’Abate Vincenzio Palmieri, pubblico professore di storia ecclesiastica nell’università di Pisa, con osservazioni e notizie, benché questo argomento sia stato trattato in vari libri usciti in Francia, in Italia ed ultimamente in Germania.
     

L’orazione latina nella cappella pontificia (1790)

     Anche quest’anno il Diario Ordinario dà notizia che Caselli il 6 gennaio 1790 ha pronunciato ‘la solita orazione latina’ nella cappella pontificia, al cospetto del pontefice, di 22 cardinali, nonché degli insigni personaggi ammessi, come di consueto. Purtroppo, non abbiamo il testo di questa omelia, ma possiamo approfittare di queste poche righe a disposizione per veder chi siano gli altri generali e procuratori generali: i Domenicani Baldassarre de Quinones* e Tommaso Cerboni, i Minori Osservanti Pasquale di Varese e Giacomantonio di Frascati, i Minori Conventuali Giuseppe Maria Medici e Michel’Angelo Sola, gli Agostiniani Stefano Agostino Bellisini e Domenico Piccini, i Carmelitani Giovanni Tofano e Lodovico Le Roy, i Minimi Vincenzo Castrillo* e Giuseppe Fullana*, i Mercenari Pietro Nolasco Mora grande di Spagna di prima classe e Salvatore de Moya*, i Minori Cappuccini Angelico da Sassuolo e Tiburzio da Giusseio, i Trinitari Pietro Chauvier elemosiniere di S.M. Cristianissima e Antonio Quebedo*. (100)

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(99) Anche M. BATTISTINI, G.M. Lampredi a Genova nel 1789, “Giorn. St. e Letterario della Liguria” lug.-dic. 1928, p. 236.

(100) Diario Ordinario, n. 1568 del 9 genn. 1790, Roma, Stamperia Cracas, p.16 e Notizie per l’anno MDCCXXXX, Roma, Stamperia Cracas, pp. 229-31. Gli * indicano gli spagnoli. Lo scorso anno i Minori Conventuali erano Federico Lauro Barbarico e Giuseppe Pepe, il gen. dei Mercenarj Giuseppe Gonzales grande di Spagna di prima classe, i Minori Cappuccini Erardo da Radkerspurg e Angelo Giuseppe della Badia. Qualche variante nei cognomi: Tofani, Castello.