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In giugno il sacerdote professo servita Giovacchino Gherardini, detenuto nel carcere del convento di Bologna per alcuni furti, essendo fuggito, ritenendo l’abito, trascorso un periodo nel proprio paese, è arrivato a Roma, senza le dovute licenze, dove è stato caritatevolmente accolto dal procuratore il quale, dopo tre giorni di carcere claustrale, lo ha deferito a giudizio alla Sacra Penitenzieria. (97) Registro Procuratori Generali, Ibid.., ff. 153, 161-63, 166-67, 171-74. Altri argomenti registrati: proroga sospensione rate a S. Giuseppe a Bologna, spostamenti, assistenza alla madre (Filippo Gasti a Castellazzo), abito e cappuccio, assoluzione da obblighi, onorari, differimento capitolo in Corsica, vendita casetta, messa in oratori privati, ore canoniche, brevi di Messa, eccesso età, altare privilegiato, noviziato, vendita podere, benedizione papale a Cuglieri (Sardegna), adozione a convento, baccellierato, esami, privilegi di maestro, magistero, parrucca, assoluzione fabbrica di S. Pietro per Messe, censo, assistenza a fam., educanda, enfiteusi, sospensione di rate, leggere libri proibiti (Gio Angelo Picozzi, Stanislao Melani e Andrea Panichelli), monaca caratteriale, stanza perpetua a Cesena (rescritto cavato da carte della contessa Cappi Braschi). I personaggi sono: Carafa, Riminaldi, Buschi arciv. di Efeso, Giulio della Somaglia patriarca d’Antiochia, P. Stanislao Melani, G.B. Zauli canonista, C.A. Sermarini, Mercanti, Origo, A. Carabelli. |