Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


Pagina 58 di 73       

%


     Il P. Bonfiglio Cortei, assolta la penitenza inflittagli con rescritto del 15 novembre 1787, dovrebbe in quattro mesi tornare alla sua provincia di Spagna, ma chiede di potersi trattenere in Italia: è andato a svernare a Montefano, come concessogli, partendo poi il 24 maggio, passando per Loreto per devozione alla S. Casa ma, essendosi guastata la salute, è rientrato, non trovandosi in grado di affrontare, carico del suo bagaglio, ‘pedibus calcantibus’, un percorso fino alla penisola iberica, come attesta la certificazione, essendo benvoluto, dal priore e dai confratelli, con voto favorevole di P. Caselli, vien inoltrata la supplica al Papa, di destinarlo o là od in un convento non troppo lontano. Il sacerdote servita Luigi Trenta, patrizio lucchese, cappellano della magistratura degli anziani facenti capo al gonfaloniere, impiego riservato fin’ora all’ordine, ha avuto l’assenso dei PP. maestri conventuali che anch’egli goda di tale titolo, che si associa a quello di reverendo, percui il Papa, nella sessione della sacra congregazione de’ vescovi del 20 luglio, annuisce benignamente, come comunica il card. Carafa, sempre assistito dal suo segretario della Somaglia. (88)
     Il 6 maggio intanto il conte Cesare Ventura, ministro del duca di Parma, conferma al P. Clementi le disposizioni sovrane atte ad assecondare la permuta del convento di S. Anna con quello di S. Margherita a Piacenza, oppure con una casa del fu canonico Croci a Borgo San Donnino e questi gli risponde da Asti, dove è giunto, di ringraziare Sua Altezza Reale della singolare bontà verso l’ordine, percui impetrerà il patrocinio di Maria SS.ma Addolorata sul sovrano, sulla sua consorte e sull’augusta famiglia, scrivendone in merito anche al P. reggente Cerasoli a Piacenza. Infatti nelle carte varie dell’ordine vi è copia di una lettera del P. gen. Clementi al duca di Parma per essersi “degnata con somma clemenza la Santità di Nostro Signore di comunicarmi le disposizioni di Vostra Altezza Reale per erig(g)ere nella città di Piacenza una casa di correzione, risultando opportuno il fabbricato dei Servi di S. Anna, trasferendo i religiosi in altra sede” (copia presentata al Papa il 7 gennaio 1788). (89)

* * *

(88) Registro Procuratori Generali, Ibid., ff. 98, 106-07, 111-127, 134. Quest’anno la casistica in parte è simile ed in parte differisce: spostamenti di frati, brevi di Messe, riattamento convento di Corneto, adozione ad un convento (anche a S. Marcello), noviziato a Massa Ducale, dispensa abito e cappuccio, vendita quattro luoghi di monte a Ferrara del convento di S. Maria in Via, confessore per P. Viecha a Mendrisio, taglio alberi, permuta albereto, vendita macchia, vendita appezzamenti, permute di terreni a Spoleto e Cassine, di casa, demolizione casetta, vendita casa e fabbricato, qualifica di ex provinciale, parrucca, commutazione ore canoniche, dispense età, esami baccellierato, professi, figliolanze e adozione (P. Amadio Caraccioli de’ Semidei), indulgenza sette altari (monache di Pesaro), licenza per venire a Roma per devozione, maestro dei novizi, assoluzione penitenzieria, transazione taciuta, censo di 3.000 lire di Piemonte ad Asti ed a San Salvatore Monferrato, oratorio privato, altare privilegiato a Bibiano, donazione ai servi di Bologna (card. Pallotta), messa votiva alla Madonna di P. Giacomo Vidal (card. Gerdil, sacra congregaz. concilio), alla Madonna a Melegnano, breve d’extra tempora, conferma priore Paolo Chenna ad Alessandria, rate non depositate a Ravenna, mancanza depositi a S. Giuseppe a Bologna, morte a Piacenza di P. Marazzi di Guastalla, monache di S. Marta a Firenze, vacanze, possessione Garofola a Forlì, S. Biagio a Codogno, subdiaconato, privilegio di maestro a P. Sostegno Canuti, trasferimento di obblighi da S. Anna di Piacenza a Borgo San Donnino, P. Gio Angelo Belluomini per pernottare in seminario a Montefiascone, cantare la messa dei sette dolori nella domenica di passione a Bologna ai Servi. Oltre al nome del card. Carafa ricorre spesso quello del card. Riminaldi, G.B. Zauli, N. Buschi, A. Carabella, mons. Origo, C.A. Sermarini, Filippo Canevari.

(89) Epistulae , I s., v. 48.