Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Complessivamente, nel copialettere, son riportate 19 missive, da aprile all’ottobre 1785 di Costa a Caselli. Oltre alle 4 suddette, le altre 15, tutte da Roma, spesso per delucidazioni su alcuni frati, sono rispettivamente: del 4 giugno a Torino, del 18 ad Alessandria, disposizioni sulla condotta da tenere nella Delegazione e notizie varie, del 24 a Castelnuovo Scrivia ragguagli su questioni amministrative, del 9 luglio ad Alessandria sulla questione di Mendrisio, del 16 a Torino, altre istruzioni in merito e varie, del 27 a Milano, idem, del 3 agosto, finalmente a Mendrisio, del 10 sulla missione, del 17, del 31 a Scaldasole (Pavia), complimenti per il comportamento nel trattare l’affare svizzero e notizie varie, del 7 settembre a Galliate Novarese (dove il 16 compie anche la visita al convento della beata Maria Vergine della Scaglia), del 1° ottobre a Parma (qui il 2 compie la visita a S. Maria dei Servi), del 5 sulla destinazione per la predicazione di un frate (l’8 effettua la visita alla beata Maria Vergine dell’Olmo di Montecchio), del 19 a Reggio Emilia (il 21 visita alla beata Maria Vergine della Ghiara) , del 26 a Firenze. (73)
     In cosa è consistito questo incarico? Il sindacato dei 12 cantoni della sovranità elvetica aveva minacciato la soppressione di quel convento. Non solo Caselli aveva fatto in modo che non venisse chiuso ma, ottenuta da Pio VI la deroga alle costituzioni dell’ordine, che non consentivano ai serviti di tenere secolari a convito, ha gettato le basi per il collegio che, per questo motivo continuerà a funzionare, sfuggendo quindi alle soppressioni napoleoniche. Cosicché assai presto vi cominceranno ad affluire giovani anche da lontane regioni, dapprima sotto il priorato del P. maestro Pier Francesco Viecha, di Alessandria, poi del P. maestro Michelangelo Borri, di Mondovì, ed il provinciale del Piemonte coopererà validamente. L’amenità del sito, la salubrità dell’aria, la cordialità dei cittadini, ne rende il luogo ideale per i 30 giovani che si avvicenderanno, comportando anche benefici economici alla piccola cittadina, provenienti persino da Lipsia, Gradisca, Parigi, assurgendo subito questo liceo a fama internazionale. (74)

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(73) Epistulae, v. 40 (1786-86), ff. 2, 12s, 16, 22, 27s, 34s, 37, 39, 50, 54s, 66, 66s, 69s e 71s; per le visite, Negotia Religionis.

(74) Gian Alfonso OLDELLI, Orazione ringraziatoria, 1802, pp. 26-33; G.B. JANELLI, Diz. Biogr. di Parmigiani illustri, Genova, 1877; Francesco GHERBI, Le grandi epoche sacre diplomatiche cronologiche critiche della chiesa vescovile di Parma, Parma, 1839, p. 477; Michele LEONI, Pel card. C.F. Caselli morto nel 1828, in ‘Prose’, Lugano, 1829; Siro BORRANI, Il Ticino sacro, Cardinali, Caselli C.F. da Carona, Lugano, 1896, in ‘Bollettino Storico’, 1890, p. 263; Celestino TREZZINI, Un cardinale ticinese; Gabriele ROSCHINI, p. 479; P. Benassi scrive erroneamente ‘nel 1789’, a p. 186, malgrado sia chiaramente deducibile il 1785 dalle Epistulae che riporta alle pp. 181-82.