Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Nel 1783, predicata la Quaresima a Racconigi, accompagna Costa, nella consueta stagione, a visitare altri conventi, il 9 maggio di S. Maria di Platea di Piacenza, il 14 di S. Rocco di Castel San Giovanni, il 15 di S. Maria della Visitazione di Soragna, poi della SS. Annunziata di Guastalla, di S. Maria dei Servi di Bologna, il 1° ottobre di S. Maria dei Servi di Passignano, il 6 di S. Maria Nuova di Perugia, il 29 di S. Filippo a Todi ed infine il 27 di S. Maria delle Grazie a Narni. (66)
     Nel 1784 riceve incarico, dal provinciale della provincia mantovana da cui il convento dipende, di visitare nuovamente quello di S. Maria in Via a Roma. (67)

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     Intanto, nel 1778, l’Inghilterra ha inviato delle proposte di compromesso, con le colonie americane, tutte respinte. La Francia si è alleata con loro, in funzione anti-inglese.
     Nel 1780 essendo passati alla vita eterna Maria Teresa, si conclude la diarchia con suo figlio, ed il duca di Modena Francesco III d’Este, a questi succede il figlio Ercole III Rinaldo. La Russia dichiara la propria neutralità armata contro l’Inghilterra e questa dichiara guerra alle Province Unite che aderiscono alla “lega dei neutri” (l’Inghilterra rivendica il diritto di perquisire vascelli con armi sospette destinate ai ribelli americani) e subito si associano alla lega Francia, Spagna, Austria, poi Prussia (1781), infine Portogallo (1782).
     Nel 1781 in Toscana il granduca Leopoldo I avvia una riforma fiscale, stabilendo un’imposta fondiaria cui non sono esenti né nobiltà né religiosi. Giuseppe II emette il suo Editto di tolleranza, ricalcando la legislazione di Federico II che, anche senza arrivare a proclamare la parità dei diritti dei non cattolici, è un notevole passo avanti, creandosi così degli alleati nella nobiltà protestante. Nel 1782 sopprime tutti i monasteri contemplativi, modernizza il culto, lascia libertà agli ebrei, anche di risiedere in località dove non era loro consentito, sgravia loro delle tasse che pagavano in più. Nel biennio ’82-83 dispone la nomina sovrana di parroci e vescovi, ristruttura le diocesi, sottrae ai vescovi il diritto di censura, tassa gli enti ecclesiastici, pone i seminari sotto il controllo statale, malgrado le trattative personali di Pio VI a Vienna. Nel 1783 sopprime le scuole teologiche conventuali per trasferirle in seminari generali, dove logicamente dominano i giansenisti, ritenuti i liberi pensatori del momento.

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(66) Negotia. Omesse alcune date, poiché non desunte chiaramente da Benassi, a volte incastonate in itinerari contradditori.

(67) Benassi indica date contradditorie, a p. 186 ‘aprile’ ed a p. 193 ’24 marzo’.