Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Il movimento antigesuitico essendosi esteso a tutta Europa, Clemente XIV, con il breve Dominus Redemptor nel 1773 si è visto costretto a sciogliere la compagnia, con rammarico di Maria Teresa ma con esultanza di suo figlio Giuseppe II. Muore Carlo Emanuele III di Savoia e gli succede Vittorio Amedeo III: ha riscosso gli elogi non solo di Federico II di Prussia ma, altresì, di Voltaire, Sismondi, Muratori, ne ha parlato con rispetto Maria Teresa e l’Inghilterra gli ha tributato la sua ammirazione, ha operato tante pacifiche riforme, amministrato con saggezza, riattato antiche strade, ne ha create nuove (Alpi Marittime e Moncenisio), promosso pubblica istruzione, scienze, lettere ed i tre pilastri: il catasto, elogiato da Adam Smith ne La ricchezza delle nazioni, il codice militare e le costituzioni reali, modello di giustizia civile.
     Di fronte al trauma della spartizione, Stanislao Augusto Poniatowski impone delle riforme. Caterina II firma un trattato con la Danimarca, mentre il cosacco Pugacev, spacciatosi per Pietro III, fomenta una rivolta contadina (che ispirerà La figlia del capitano di Puskin).
     Nel 1774 volano in cielo Clemente XIV e Luigi XV: a questi succede Luigi XVI (abbiamo accennato alle sue nozze con Maria Antonietta), che nomina il fisiocratico Turgot controllore generale alle finanze. Russia e Turchia concludono la pace.

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