Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Precorrere sì, ma con prudenza. Non solo giansenismo, ma luteranesimo, calvinismo, coltivati in laboratorio o come se uno sciame d’api producesse miele millefiori, il nettare dello scibile umano, una terapia vitaminica e di sali minerali, saggiamente dosati. “Voi siete il sale della terra”. Osservazione della natura, che in questo è maestra, il cloro ed il sodio, due veleni, combinati insieme ed usati nelle giuste dosi, sono salutari. E’ la dose che fa il veleno, insegnava la scuola salernitana.
     Metodo storico, per risalire all’anamnesi delle dottrine, alle loro radici, spesso invasive, alla disquisizione storico-teologica, con le implicazioni civili, economiche, giuridiche, sociali. Un menù principesco, da principi degli studi, da ‘Artusi’, da palati che sanno assaggiare, gustare, criticare, alternare, preparare la bocca anche ai cibi piccantini ed usare, come condimento, non solo vari pizzichi di eresie, ma anche profumate e seducenti spezie orientali.
     Sarebbe come aggirarsi nel paradiso terrestre, ammirare, odorare, toccare, persino batterlo con le nocche, come si fa con il cocomero, basta non addentare il frutto proibito. Una specie di galateo, di ‘bon ton’ settecentesco, attenzione a non esagerare, insomma vien raccomandato molto ‘self control’ agli allievi, assimilabile ad una scolaresca portata in gita a visitare l’Eden. Mentre nel quotidiano delle aule ci viene in mente la ‘suspence’ della Lezione di anatomia di Rembrandt, ogni volta che il maestro inizia a spiegare ed a vivisezionare un libro od un capitolo di esso, spiegando in latino a coloro i quali devono tenersi pronti a rispondere ad eventuali domande, con i riflessi scattanti.