Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     8° - sacramenti in generale, battesimo, confermazione, eucaristia, premette l’impostazione contro luterani e calvinisti, distinguendo l’aspetto teologico (Tertulliano, Ireneo, Giovanni Crisostomo, card. Bona, Le Brun, Chardonio) da quello liturgico (Mabillon, Casali, l’orientalista Eusebio Renaudot, mettendo in guardia contro De Vert), dissente dal domenicano Ambrogio Catarino e dal caterinismo laddove questi si discosta dalla scuola domenicana;
     9° - penitenza, estrema unzione, ordine, matrimonio, ampia esposizione degli errori dei protestanti, propone Berti, Tournely, Bossuet, Chardonio e, per l’apparato biblico, Calmet.
     Due lunghi questionari al termine del triennio e del sessennio, per i candidati ai gradi superiori, baccellierato e magistero, relativi agli errori del passato e dei “novatores” (i protestanti), che privilegiano la metafisica sulla logica e la fisica, mentre il corso batte molto su di esse, per incardinare bene la garanzia di un’ortodossia teologica.
     Il Methodus storico-critico dell’Adami conferma l’indirizzo tradizionale dell’Ordine, che vuol conferire una preparazione eclettica, anche in vista degli indubbi progressi scientifici in fieri. (33)
     Condurre gli allievi nella bocca del leone, prescrivere una terapia intensiva, è come inoculare una gamma di vaccini diversi per meglio difenderli, immunizzarli, far loro masticare, come se fosse ‘masticha di Chio’, tanto giansenismo, e non solo, per non essere giansenisti, ecco l’abilità, non solo del Caselli, ma di tutto l’Ordine, avendo già nel suo bilancio le esperienze estreme del Sarpi, temerarie ma impeccabili, mentre invece Gerardo Capassi era stato impigliato nelle reti dell’Inquisizione, malgrado il card. Lambertini lo considerasse un precursore dei tempi.

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(33) Per questo excursus, Pietro BENASSI, La formazione culturale del card. Caselli, in “Studi storici dell’O.S.M.”, 1980, pp. 172-179 e relative note 132, 134-37 e 143, studio interessante, originale, con molte note anche in latino relative ai documenti consultati, ma con segmenti del testo un po’ slegati, infatti nelle conclusioni sfugge il vero contenuto della ‘manovra’.