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Nel 1764 i gesuiti sono stati espulsi dalla Francia. Una gravissima carestia ha colpito Toscana, Stati Pontifici e Regno di Napoli.
Il 10 aprile 1766 il famoso P. Gregorio M. Clementi, reggente degli studi, certifica che Carlo Caselli può proseguire anche per il seguente triennio. Infatti Caselli, cui la provvida famiglia ha potuto fornire i mezzi necessari per studiare per sei anni a Roma in questo collegio gandavense così esclusivo appartenente al suo ordine, consegue dapprima il titolo di baccelliere nel 1766 che non ha ancora compiuto i 26 anni e, data la particolare sua vocazione per gli studi, continua per conseguire poi quello di maestro in teologia nel 1769, a soli 28 anni e mezzo. La Ratio studiorum, con le Constitutiones del 1769 che la integrano, di poche settimane dopo, richiederà un’età di 27 per il baccellierato e di 33 anni per il titolo di maestro. Avendo sempre studiato assiduamente a pieni voti ed in tempi giusti è riuscito a farcela appena in tempo a superare il primo ostacolo, ma non è chiaro come abbia potuto superare anche il secondo, forse per titoli, avendo maturato brillantemente, nel 1766 dieci anni di studi e di perfezionamenti. (30) (30) Arch, Gen. O.S.M., Reg. PP. Gen. Rom., v. 30, ff.19-23 e v. 31, ff. 12v-15 (15-24 apr. 1769). Evidentemente, non tutti hanno la sua fervente vocazione, infatti un Franco Caselli, a S. Maria del Castellazzo, “è stato scacciato dalla Religione dopo due mesi di Professione”, Registro Particolare, Ibid.. |