Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Il P. gen. Giuseppe Antonio Rossi il 9 ottobre 1756 scrive al P. Fassini, per attirare l’attenzione sul giovane promettente novizio, che ha potuto apprezzare direttamente. (24) P. Rossi, classe 1696, era stato nominato professore all’università di Bologna, dove è nato, e Benedetto XIV, che lo conosce e lo stima, con breve dell’8 giugno lo ha appena eletto generale dell’ordine. Sostegno Fassini è nato a Racconigi nel 1710 dove, nel capitolo del 1755, è stato eletto provinciale del Piemonte e sarà confermato a viva voce nel 1758 e poi Pio VI lo nominerà consultore della sacra congregazione dei riti. Intanto nel 1761 diverrà definitore generale, nel capitolo di Roma del 1768 procuratore generale e nel 1774 generale.
     Quando Caselli arriva a Bologna, è dapprima assegnato al convento di Santa Maria dei Servi ma, con lettere patenti del 4 novembre 1756 vien poi trasferito al convento di San Giuseppe della stessa città, nella quale compie il triennio filosofico: qui infatti vengono inviati gli studenti più promettenti, essendovi stato costituito, fin dal 1685 dal P. gen. Giulio Arrighetti, lo “studio generale” per la filosofia.

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     Intanto, nel 1756 Inghilterra e Prussia firmano il trattato di Westminster e, per ripicca, Francia ed Austria si alleano, con il trattato di Versailles: una vera e propria rivoluzione diplomatica. Federico II invade la Sassonia ed occupa Dresda: ha inizio la “guerra dei sette anni”.

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(24) Archivio Generale O.S.M.: Registro corrispondenza del gen. Giuseppe Antonio Rossi, 1756-62, vol. 3, ff. 37v e 217; Regg. PP. Gen. Rom., vol. 29, f. 166.