Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Tornando al 1755 notiamo che il 29 dicembre è stato vestito Gio Giacomo Majola (figlio del dott. Majola) col nome di Giuseppe M. e mandato anch’egli a far il suo noviziato a Bologna (ottenuta la dispensa dalla Sacra Congregazione per aver già un fratello figlio dello stesso convento). Il 14 dicembre i fr. Filippo M. Sardi e Gio Angelo Caselli hanno fatto la loro solenne professione in Reggio ed il 16 fr. Carl’Antonio Gioachino Panizza a Bologna.
     Il 9 giugno 1758 dal venerabile definitorio verrà licenziato fr. Gio Angelo Capra, ordinando al priore di Castelnovetto, dove era di famiglia, di levargli il sacro abito. L’11 passerà a miglior vita P. Giuseppe M. Gasti, munito dei SS. Sacramenti. Il 23 gennaio 1759, dopo la solita probazione, è stato vestito come laico Luca Negrini, col nome di Gio. Batta, ma quasi subito depone l’abito, per tornare al secolo.
     Nella sezione del registro delle “famiglie di ciascun Convento della Provincia” troviamo, a S. Maria de’ Servi del Castellazzo, nel 1755, i PP. Francesco M. Balbi priore, Maestro Carlo Boniforte Gafferio curato, Luigi M. Bellagente, Giuseppe M. Gasti, Alessio M. Sesia, Filippo Domenico Spagnoli, conversi i fr. Filippo M. Osasco, Francesco Preda, Filippo Trotti comisso, Gianangelo Capra comisso. L’anno successivo appaiono, al posto di Balbi e di Sesia i PP. Angelo M. Maffoni e Filippo M. Cucchi ed il converso Pellegrino Alferani a quello di Capra. Poi nel 1757 Sesia prenderà il posto di Spagnoli.
     A Castellazzo sono nati e nasceranno, tra gli altri, distinguendosi particolarmente, i serviti Simone Pellati, m. 1532, memorialista dell’Ordine, che ha pubblicato anche i Trionfi della Vergine del P. Gasparino Borro e ricordato Paolo da Creta al concilio di Basilea, Filippo da Castellazzo intrepido nell’affrontare i valdesi a Lucerna (1553), l’oratore, poeta, astronomo e fisico matematico Pellegrino Bruni, n. 1817, il memorialista Filippo Caselli proc. gen. nel 1855, m. 1857, Sostegno Moretti assistente agli emigranti, n. 1841. Ad Alessandria: Guglielmo, storico e poeta, teologo al concilio di Costanza dell’eletto Martino V; Andrea, autore di un affresco a Genova (distrutto nella seconda guerra mondiale), celestiale effige della Madonna del Santo Amore, dipinta ”con l’anima in estasi”; Domenico, oratore del sec. XV; Domenico, teologo del sec. XVI, autore del De providentia Dei e del De primatu de Romani Pontificis; il teol. Stefano Guasco, consigliere ed elemosiniere di Enrico IV in Francia; G. B. Drusiani, l’Archimede d’Italia, esperto in architettura militare; il matematico Aurelio Pertusati; Vittorio Amedeo M. Piattoni, vest. 1804; Agostino Alevazzoli (1655-95) agiografo, indagò sui dolori di M.V. come già il teol. Antonio Gallia di Frassinelle Monferrato. Del circondario: di Sommariva, Antonio M. Olivieri, vicinissimo a Pio V; Alessandro Vigna (scagliatosi con Pasquale Righetti contro gli eretici); lo storico Gregorio Alasia; il teol. Dionisio Brayda; il suo allievo Gregorio Cornari; il diplomatico Aurelio Boccalini, nativo sì di Comacchio ma figlio del pronipote di Pio V, al servizio dei Farnese, di Ladislao V e della Rep. di Venezia; il glottologo Luigi M. Ghersi, allievo di Carlo Francesco Caselli; di Castelnuovo Scrivia il teol. Enrico Antonio Borghi e suo nipote ed emulo Enrico Borghi; di Vigono, Manetto Falcetti, n. 4 luglio 1808, discepolo del Ghersi, esempio di fede; di Sezzé (Acqui) il teol. Francesco Riscossa, n. 1819, e Carlo Andrea M. Corrado, n. 1835; di Cassine, Francesco Facio, n. 1826; di Castelspina Pier Francesco Testa, n. 1833, Ubaldo Buzzi, n. 1832 ed Alessio M. Boccasso, n. 1839; infine Marco Gualtieri, di Casalmaggiore, ma ritiratosi in contemplazione e penitenza a Crea. (23)

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(23) Gabriele M. ROSCHINI, Galleria Servitiana, Marianum, Roma, 1976.