Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Gravoso essendo agli alessandrini dover mantenere le truppe vincitrici, alla deputazione di Cani Bisnati e Bolla, gentilmente accolta dall’infante, vien risposto picche dai francesi, a causa della vecchia ruggine esistente con il re di Sardegna, ma infine, per intercessione del march. della Torre, intendente gen. dell’armata di Spagna, “uomo retto”, ottengono di dover pagare subito la prima rata di un milione, poi si vedrà di scalare qualcosa.
     Il quadro che ne ha fatto Ippolito Bolla è fosco: piante recise ed estirpate, villaggi e cascine in rovina, Castelceriolo quasi tutta bruciata, senza foraggi, poco grano, pochissimo vino (vendemmia oltre Bormida interamente perduta), epidemia del bestiame, ponte sul Tanaro fatto saltare, dato fuoco ai mulini sul fiume, presa gran parte delle campane. Peggio di così!
     Finalmente, il 2 maggio 1746 vien recuperata Valenza Po dalle armi del re di Sardegna, al comando del gen. Leutrun. Il 19 giugno solenne Te Deum in cattedrale, di ringraziamento per i successi riportati dalle armi austriache sotto Piacenza. Il 27 gli spagnoli sono snidati da Tortona, con le stesse capitolazioni da loro inflitte l’anno scorso. Due giorni dopo novena in cattedrale ad Alessandria a Nostra Signora della Salve per il re, sorpreso dal vaiolo a Nizza. Il re di Sardegna appoggia in Corsica una nuova sollevazione indipendentista e, con la pace di Dresda con la Prussia, ha potuto appoggiare l’azione antifrancese dell’Austria in Italia: insieme hanno battuto infatti i franco-spagnoli nella battaglia di Piacenza, riprendendosi i territori. Ma i francesi occupano Bruxelles ed Anversa. Maria Teresa si allea con la Russia. Muoiono Filippo V, e gli succede il figlio Ferdinando VI, e Cristiano VI di Danimarca, e gli succede il figlio Federico V. Carlo Edoardo Stuart deve ritirarsi dall’Inghilterra. Federico II dichiara la Prussia indipendente.