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I Caselli (Casella, (5) Casello, Casellum, de Caselli) con varie varianti nella desinenza, come succedeva spesso nella traduzione degli atti di battesimo dal latino, ma sicuramente anche per distinguere i vari rami, all’epoca spesso frondosi, della stessa famiglia, provenivano dall’area tra il Canton Ticino e la valle italiana del Lago d’Orta.
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I Casella luganesi, tra i tanti (non sappiamo in quale grado di parentela) hanno operato in Piemonte:
Giovanni Andrea, a Torino, affreschi e stucchi, ch. S. Francesco d’A., cappella di S. Anna; fregio e affreschi,
Pal. di Città, sala d. congregaz.; stucchi e affr., cattedr., capp. SS. Cosma e Damiano, miracoli e
martirio, 1660; apparato a stucco, Mad. d. Pilone, verso Superga; Incredulità di S. Tommaso, tela,
S. Maria d. Scala, Chieri; Pentecoste, ch. Spirito S., Orbassano, 1647. Con Giacomo: Pitt. al Pal.
Vecchio, Venarìa R.; alcune allegorie delle virtù, Pal. R.; S. Carlo in adoraz. d. Sindone, ch.
S. Carlo, 1655; S. Cecilia, sacrestia cattedr.; Alessandro, da Carona, notizie 1636-48, doppio fregio ad
affr., incorn. da stucchi, stanza delle magnif., Cast. d. Valentino; scult. Antonio e Secondo, Crocifisso
inquadrato, Ch. Misericordia; scult. Bernardino e figli, altare, dono di M. Cristina di Francia, Ch. S.
M. d. Angeli, prog. di Amedeo di Castellamonte; Giovanni Battista, Ch. S. Carlo, sec. capp. d., per i PP.
Agostiniani, con Carlo Busso, prog. di A. di Castellamonte; Ch. Corpus Domini, altare magg., prog di
F. Lanfranchi, sculture. Della voce Casella, di L. Tamburini e L. Gigli, Diz. Biogr. d. Ital., artisti C.
originari di Carona, ci limitiamo allo scult. Antonio (Giovanni Antonio), a Pal. R. e giard. del bastione
verde, 1661-64, pitt. con lo zio Giov. Andrea, 1658, G. BIANCHI, Artisti ticinesi, Lugano, 1900;
Antonio, piccapietre, con il padre Secondo, scult. a. 1705, 1717 (con il padre), 1722, 1726, 1731, 1740
(altare con urne, capp. SS. Crispino e Crispiniano) e scalpellino; Bernardino, scalpellino e scult. di
stemmi, a. 1631, 1634, 1645, e mosaicista; Francesco, scalp. a Pal. R., 1661, G.B., ing., ricev. pagam. per
lavori a Vercelli, “in servitio per Sua Altezza”, 1606, scult., pitt,. poeta, statue Pietà e
Sapienza, portale Semin. Arciv. di Milano, a Torino concorre per riquadro facciata Corpus Domini,
poi definito piccapietre, balaustra in marmo, Pal. R. (1660, per 600 lire), offre marmi neri (carboneri) per la
capp. d. Sindone, 1663, sotto la soprint. di A. di Castellamonte. Altri C. in Cenni di st. e vita artistica,
Comune di Carona.
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