Carlo Piola Caselli
Generale Angelo Piola Caselli


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     Il 2 giugno, festa nazionale dello Statuto, tutti gli squadroni attivi convergono a Torino, per schierarsi nella piazza d'armi dove il reggimento riceve la propria bandiera, solennemente consegnata dal ministro della guerra gen. Manfredo Fanti, per esser passati in rassegna da Vittorio Emanuele II (il quale il 4 maggio, in seguito alla legge del 17 marzo, ha assunto il titolo di Re d'Italia, percui di conseguenza alle forze armate nazionali vien attribuito il predicato “dell' Esercito Italiano” ed ha luogo la cerimonia della benedizione e distribuzione delle nuove bandiere, ordinata con R.D. del 25 marzo), sfilando in ordinanza in piazza Castello e rientrando quindi a Pinerolo. Lo stesso giorno il ten. col. comandante il Regg. Guide conte Angelo Piola Caselli vien decorato della croce di ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro “Per i buoni servigi prestati durante la campagna”. Pochi giorni dopo, con R.D. del 12 giugno la divisa subisce alcune modifiche. (38)
     Il reggimento il 20 settembre da Pinerolo si trasferisce a Vigevano, giungendovi il 28 e prendendo stanza nel regio castello. (39)
     Qui il 28 gennaio 1862 (R.D. del 24 e circolare ministeriale n. 69) vien formato il 7° squadrone ma, il quartiere non riuscendo a contenerli tutti, uno di essi vien inviato di presidio a Casale. Il 1° agosto gli squadroni attivi partono da Vigevano diretti al campo di San Maurizio, per le esercitazioni autunnali, giungendovi il 6, dove, divisi in due colonne, prendono stanza nelle abitazioni dei dintorni. Il 15 settembre, lasciato il campo, vengon mandati di guarnigione a Firenze ove, divisi in tre colonne, giungono tra il 5 ed il 10 ottobre, alloggiati nei quartieri Barbano, Tintori, Carmine ed al castello del Belvedere, mentre il deposito rimane a Vigevano.

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(38) Fiamma del colbacco, arrotondata ed accorciata; agli ufficiali aggiunto il distintivo dei gradi, 'trecciuole' d'arg. come sul berretto; tunica di parata: alamari in cordone nero sul petto (sei, ora sette), di cordone di filo bianco per le truppe e d'arg. per gli ufficiali, che orna anche il dorso, il disopra dei paramani ed i controspallini, alla lasca sciabola un terzo pendaglio, cintura allacciata con fermaglio ad uncino per portarsi sotto alla tunica; giubba da fatica, panno celestino abbott. sul petto, ornata su dorso e controspalline di cordone nero e per gli ufficiali sul braccio distintivi d'argento. Per la consegna delle bandiere, USSME, Memorie Storiche, 15, f. 306.

(39) L'8 ott. 1861 circ. min. 9 i 189 classi 1830-32 in licenza illimitata (quelli delle prov. ex-lombarde congedo assoluto). Il 1° mag. 1862 circ. 15 apr. i 74 classe 1833 cong. illim. e 1° giu. circ. 29 del 16 mag. licenziata classe 1834 di 46 om., del 17 nov. circ. 52 i 35 cl. 1830-31 delle prov. lombarde prov. dall'esercito austriaco, congedo assoluto. Il 1° feb. 1863, circ. 3 del 16 gen. da deposito e sq. cong. illim. di 66 e 46 u. classi provinc. 1835-36, circ. 17 del 29 mag. 60 u. cl. 1837-39; i 115 del 1831 con 11 anni di servizio, licenz. defin. il 31 dic., circ. 46 del 21. Per coprire i posti, in giu. assorbe circa 200 u. del 1° e 3° regg. del treno d'armata e di vari regg. di bers. e se ne imcorporano altri 200 di leva. USSME, Cavalleria.