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Il 2 giugno, festa nazionale dello Statuto, tutti gli squadroni attivi convergono a Torino, per schierarsi nella piazza d'armi dove il reggimento riceve la propria bandiera, solennemente consegnata dal ministro della guerra gen. Manfredo Fanti, per esser passati in rassegna da Vittorio Emanuele II (il quale il 4 maggio, in seguito alla legge del 17 marzo, ha assunto il titolo di Re d'Italia, percui di conseguenza alle forze armate nazionali vien attribuito il predicato “dell' Esercito Italiano” ed ha luogo la cerimonia della benedizione e distribuzione delle nuove bandiere, ordinata con R.D. del 25 marzo), sfilando in ordinanza in piazza Castello e rientrando quindi a Pinerolo. Lo stesso giorno il ten. col. comandante il Regg. Guide conte Angelo Piola Caselli vien decorato della croce di ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro “Per i buoni servigi prestati durante la campagna”. Pochi giorni dopo, con R.D. del 12 giugno la divisa subisce alcune modifiche. (38)
(38)
Fiamma del colbacco, arrotondata ed accorciata; agli ufficiali aggiunto il distintivo dei gradi, 'trecciuole' d'arg. come sul berretto; tunica di parata: alamari in cordone nero sul petto (sei, ora sette), di cordone di filo bianco per le truppe e d'arg. per gli ufficiali, che orna anche il dorso, il disopra dei paramani ed i controspallini, alla lasca sciabola un terzo pendaglio, cintura allacciata con fermaglio ad uncino per portarsi sotto alla tunica; giubba da fatica, panno celestino abbott. sul petto, ornata su dorso e controspalline di cordone nero e per gli ufficiali sul braccio distintivi d'argento. Per la consegna delle bandiere, USSME, Memorie Storiche, 15, f. 306.
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